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13 Maggio 2009 | Attualità

Viviane Reding: può non piacere, ma l’Hadopi è legale

II commissario europeo per le nuove tecnologie, Viviane Reding, ha fatto sapere che nel progetto di legge Hadopi non c’è nulla che contraddica il diritto europeo, anche se lei stessa non apprezza molto la direzione che la Francia sta assumendo nella gestione della pirateria online: “ Ciò che io posso non amare politicamente, non è sempre illegale” , ha fatto sapere il commissario tramite il suo portavoce Martin Selmayr. “ Ci sono probabilmente dei problemi con l’Hadopi riguardo al diritto nazionale, ma sta alla giustizia francese decidere. Non ho alcuna indicazione da dare in riferimento a violazioni del diritto comunitario europeo e non vedo nulla di legale nell’emendamento 138 per modificare questa situazione” , ha poi aggiunto il commissario europeo. L’emendamento 138 sancisce il diritto fondamentale degli internauti alla non restrizione ‘senza decisione delle autorità giudiziarie’ ed è stato reintrodotto dai deputati europei al momento della seconda lettura del progetto di riforma delle telecomunicazioni. ———————————————————————— La Francia ha ufficialmente adottato la linea dura nei confronti della diffusione di materiale online senza il rispetto delle regole imposte dal copyright: il Senato ha votato a favore della legge Hadopi , fortemente voluta dal presidente Nicolas Sarkozy, segnandone di fatto l’entrata in vigore. L’approvazione è arrivata con larga maggioranza: 189 voti a favore e 14 contrari. Il provvedimento mette i provider in condizione di vigilare sull’operato degli abbonati e si articola mediante una serie di step: gli Isp devono prendere nota degli indirizzi IP degli internauti che effettuano download illegali. I fornitori di accesso internet saranno tenuti a fornire ai ‘responsabili Hadopi’ l’identità dei trasgressori in modo che l’Alta autorità possa procedere alla messa in atto della ‘risposta graduale’. Tale risposata prevede l’ invio di una email che avverte il pirata internet dei rischi che corre. Se l’internauta effettua una seconda trasgressione entro i successivi sei mesi, una lettera raccomandata verrà recapitata a casa sua. In caso di comportamento recidivo, scatterà la sanzione vera e propria attraverso la sospensione della connessione internet. Il periodo di sospensione andrà da 1 mese a 1 anno , in base all’analisi del caso specifico e non comporterà il taglio delle spese previste dall’abbonamento sottoscritto. L’internauta ha a disposizione un mese di tempo per presentare ricorso. Non tutti gli internauti verranno però trattati allo stesso modo. I privati subiranno la sospensione della connessione, mentre le aziende riceveranno un’ingiunzione per procedere alla protezione della propria connessione contro i download illegali. La legge, discussa anche in Gran Bretagna, si dirige nella direzione opposta rispetto alle indicazioni dell’Unione europea che, solo una settimana fa, ha bocciato il pacchetto tlc per ribadire il ruolo di internet quale diritto fondamentale del cittadino europeo. Il partito socialista francese , contrario all’emendamento, ha annunciato l’intenzione di fare immediatamente ricorso.

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