Rupert Murdoch è un uomo di parola , almeno quando si tratta di affari e dei guadagni delle sue compagnie. Nelle scorse settimane, il magnate australiano è andato ribadendo la necessità, per i giornali, di rendere a pagamento i propri contenuti online. Niente più siti gratuiti e articoli da sbirciare, ma un contribuito (singolo o in abbonamento) per ogni lettore virtuale: questa la cura dell’editore per salvare i quotidiani in crisi. A fare da capofila alla nouvelle vague dell’informazione via internet non più gratuita, potrebbe essere The Wall Street Journal , prestigioso foglio economico gestito da Murdoch attraverso il gruppo News Corporation, che già chiede un abbonamento (di circa 100 dollari l’anno) ai propri utenti web. Secondo Robert Thompson, capo di redazione della testata, il sito online.wsj.com presenterà entro il prossimo autunno nuove sezioni a sottoscrizione, come quella interamente dedicata al Dow Jones. Prezzi e modalità d’accesso non sono stati ancora decisi, ma sembra che alle dichiarazioni di Murdoch seguiranno i fatti.
Wall Street Journal, in autunno sezioni a pagamento

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