Fine del lock up e Twitter crolla . Le ultime ore non sono state facili per la compagnia di San Francisco: martedì 6 maggio è scaduto il vincolo che vietava ai dirigenti e ai dipendenti del social network di vendere le azioni del sito, come previsto per i primi sei mesi di quotazione nel listino Nyse. Una volta avuta via libera, gli impiegati non si sono fatti pregare e hanno ceduto un gran numero di azioni, affondando il titolo che ha perso il 17,8% a Wall Street, scendendo sotto i 32 dollari per cedola . Il valore di Twitter è dimezzato rispetto al dicembre 2013 , quando poche settimane dopo lo sbarco a Wall Sreet aveva raggiunto il suo apice. I bilanci in chiaroscuro e le prospettive future non hanno però convinto i piccoli investitori, che nel primo trimestre del 2014 hanno cominciato a disfarsi dei pacchetti azionari del micro-blog. Resistono solo i grossi nomi, a partire dalla società di venture capital Benchmark e Rizvi Traverse Management, che detiene il 14% della compagnia, e dai co-fondatori Jack Dorsey ed Evan Williams. Ma non basta per tenere a bada le fluttuazioni del mercato. Dopo lo slancio iniziale, i possibili acquirenti sono stati frenati dalla debole struttura di business della società , che si regge su 500 milioni di utenti registrati, di cui la metà costantemente attivi, che però non fruttano abbastanza in termini di inserzioni pubblicitarie e fatturato. L’inverno si è chiuso con perdite pari a 132,4 milioni di dollari, nonostante ricavi per 250,5 milioni, più che raddoppiati rispetto a un anno prima e superiori rispetto alle previsioni degli analisti. A Dorsey e soci serve un modo, possibilmente veloce, per fare soldi . Le acquisizioni degli scorsi mesi, utili per sviluppare nuove funzionalità e strutturare una nuova piattaforma pubblicitaria, non servono alla causa. La partnership con Amazon, che fa entrare il micro-blog nel settore dell’e-commerce, potrebbe rappresentare una svolta, anche se gli scenari dell’accordo non sono molto chiari. Gli utenti, nel frattempo, usano Twitter sempre di più, le celebrità ci si divertono, tra scatti improbabili e sfoghi personali. Il giochino funziona online, ma non in Borsa, dove sin qui l’unico hashtag rappresentativo sarebbe #TwitterFail.
Wall Street, la grande fuga da Twitter

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