Dall’acquisto dell’HuffPost e le offerte per Twitter: il web ingolosisce Wall Street, ma il rischio dell’esplosione di una nuova bolla è dietro l’angolo. Questa settimana Aol ha sborsato 315 milioni di dollari per acquistare l’ Huffington Post e Google e Facebook avrebbero tentato di rilevare Twitter mettendo sul piatto una cifra compresa fra gli 8 e i 10 miliardi di dollari. Facebook stesso è stato di recente valutato 50 miliardi da un investimento di Goldman Sachs e Google nei mesi scorsi ha fatto a Groupon un’offerta da 5,3 miliardi. Dopo la bolla di fine anni novanta, la rete ha dunque ricominciato ad alimentare le speranze degli investitori e rampanti realtà ancora non quotate in borsa ottengono valutazioni maggiori rispetto a marchi storici e storicamente monitorati come, ad esempio, Nike e Nokia. A riaccendere i riflettori di Wall Street sulle web-company sono state l’impennata di utenti registrata dai portali di social networking e la fiducia che il mercato pubblicitario sta concedendo al settore. Questi due fattori lasciano effettivamente ben sperare per il futuro: la voglia di condivisione degli utenti non accenna a diminuire e le nuove soluzioni, come i programmi di geolocalizzazione, consentiranno di capitalizzare ancora di più l’attività degli internauti su Facebook e simili. L’altra faccia della medaglia è costituita dalla velocità con cui cambiano gli equilibri in rete , basti pensare a quanti astri nascenti del settore come Second Life sono sono stati inghiottiti dall’oblio digitale nel giro di pochi mesi.
Wall Street (ri)scopre il web. Una nuova bolla?

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