Cento firme d’eccezione, dall’amministratore delegato di Telecom Italia Franco Bernabè a quello di Vodafone Paolo Bertoluzzo, hanno tenuto a battesimo la nascita di Agenda Digitale. L’iniziativa nasce con l’intento di raccogliere idee per lo sviluppo di internet e della tecnologia in Italia. Per avanzare la propria proposta sul sito di Agenda Digitale ci sono cento giorni di tempo. ” Il XIX secolo è stato caratterizzato dalle macchine a vapore, il XX secolo dall’elettricità. Il XXI secolo è il secolo digitale – si legge sul manifesto dell’iniziativa – Ci rivolgiamo a tutte le forze politiche, nessuna esclusa, sollecitando il loro impegno a porre concretamente questo tema al centro del dibattito politico nazionale” . Gli organizzatori del progetto spiegano inoltre sul portale che porre il Paese nelle condizioni di sviluppare appieno le potenzialità di Internet e delle nuove tecnologie vuol dire creare centinaia di migliaia di posti di lavoro , consentire alle piccole e medie imprese di essere più competitive, migliorare l’efficenza della pubblica amministrazione, riappropriarsi del ruolo di esempio di imprenditorialità, ridare all’Italia un tessuto economico e sociale capace di valorizzare il talento e mettere tutti gli individui nelle condizioni di sfruttare appieno il potenziale espressivo formativo, creativo e lavorativo fornito dalle nuove tecnologie. Per raggiungere questi risultati è necessario rispettare un’Agenda Digitale che comprenda almeno quattro aspetti : Infrastrutture tecnologiche – per massimizzare l’inclusione, restare allineati alle principali economie ed assicurare la continuità operativa dei servizi essenziali -, Servizi – sia servizi finali che infrastrutturali, includendo i necessari standard per l’e-business e per i beni digitali -, Alfabetizzazione – per far conoscere e sperimentare a cittadini, imprenditori, funzionari e classe dirigente i vantaggi della digitalizzazione – e Regolamentazione, le norme giuridiche e regolamentari da adottare riguardanti la cittadinanza digitale nonchè in materia di transazioni tra privati e con la PA, con una rilettura delle filiere in termini di ri-organizzazione di rapporti tra le imprese e tra queste e i fornitori di servizi di supporto.
Web, l’Italia riparte dall’Agenda Digitale

Guarda anche: