Pressioni governative e documenti scottanti, forse troppo. Queste le ragioni che hanno spinto Amazon , che in un primo momento aveva ospitato sui propri server WikiLeaks e i suoi materiali, a staccare la spina alle macchine prestate al portale di (contro)informazione. La comunità virtuale di Julian Assange, che aveva subito attacchi pirata nei giorni scorsi, aveva trovato asilo dal re dei portale e-commerce, che infine ha però optato per le ragioni della ‘sicurezza nazionale’. Per la gioia del governo statunitense che, per voce di Hillary Clinton, ha definito criminale l’attività di WikiLeaks.
WikiLeaks sfrattato da Amazon
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