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25 Ottobre 2022 | Attualità

World Pasta Day, il 25 ottobre la festa del carboidrato più amato al mondo

Manifesto culinario del Made in Italy, la pasta viene celebrata ufficialmente sui social e nei ristoranti di tutto il mondo dove, secondo una ricerca, si scuoce sempre meno e piace sempre di più.

Nata nel 1995 in occasione del primo congresso mondiale sulla Pasta, la Giornata Mondiale che si festeggia il 25 ottobre è un’occasione di marketing perfetta per i ristoranti italiani nel mondo. E se è quasi scontato ormai il traino di social (oltre che del passaparola) per piccoli eventi che si concludono davanti a un bel piatto di pasta fumante, non mancano nemmeno le celebrazioni ufficiali: in Giappone, ad esempio, è stato organizzato addirittura un evento ufficiale a Tokyo con l’intevento dell’ambasciatore italiano Gianluigi Benedetti.

Il World Pasta Day è naturalmente anche il momento in cui le associazioni di categoria tirano le somme. E così scopriamo che, almeno in questo settore, non ci batte ancora nessuno. Secondo i dati dell’International Pasta Organisation, infatti, l’Italia è ancora il primo Paese produttore di pasta al mondo (con 3,6 milioni di tonnellate precediamo Turchia e USA) e il primo Paese consumatore, con 23 chili a testa all’anno.

Una ricerca di Unione Italiana Food, inoltre, è entrata nei ristoranti italiani all’estero per trovare “l’anima del pasta lover globale”, attraverso lo sguardo di chi serve pasta quotidianamente al di fuori dello Stivale. E non sono poche le sorprese che arrivano dai 75 milioni di porzioni di pasta italiana che ogni giorno vengono proposte nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi: 2,2 milioni di tonnellate. Realizzato in collaborazione con FIC – Federazione Italiana Cuochi e ITA – Italian Trade Agency, lo studio ha cercato di capire come la pasta italiana venga proposta nel mondo oggi, intervistando 60 fra cuochi e ristoratori italiani attivi all’estero: nello specifico in Germania, Francia, UK, USA, Giappone ed Emirati Arabi Uniti, tutti Paesi che rappresentano la spina dorsale e il futuro dell’export di pasta italiana.

All’estero consumi in crescita per 8 ristoranti su 10

Per l’82% dei ristorati interpellati il consumo di pasta è aumentato, soprattutto in Giappone e Francia. La pasta si conferma molto importante nel determinare il successo di un locale per il 67% dei ristoratori; addirittura l’80% in Francia e Germania. Per il 42% del campione il valore per eccellenza della pasta è la semplicità: imbattibili, in questo senso, gli spaghetti al pomodoro.

Come si cucina la pasta

Il 50% dei consumi di pasta nei ristoranti italiani all’estero è coperto da pasta secca lunga (spaghetti, linguine, bucatini…), soprattutto liscia. Nel 67% dei casi viene cucinata con il “metodo tradizionale” (acqua che bolle e fuoco acceso fino al raggiungimento dei tempi previsti) poi scolata a condita. Nel 30% dei casi si preferisce “risottarla”, cioè cuocerla in padella con il condimento, mentre appena il 2% degli intervistati e solo negli Stati Uniti utilizza il “passive cooking” (pochi minuti di bollitura, poi coperchio e fuoco spento fino a quando la pasta viene scolata); la crisi energetica sta però promuovendo questa modalità addirittura nel Belpaese, quindi c’è da scommettere che le percentuali cambieranno.

Come si serve la pasta

Il 22% dei ristoratori intervistati (addirittura il 60% nell’insospettabile Francia) serve maxi-porzioni, oltre i 100 grammi, mentre la cottura al dente si è ormai decisamente affermata (oltre l’80%) anche all’estero: ormai è consuetudine in tutti i ristoranti francesi e americani, anche se la “stracottura” resta in auge nel 40% dei locali giapponesi, per andare incontro al gusto locale.

Il 55% dei ristoranti serve ricette regionali italiane, il 31% ripropone la tradizione e solo il 14% ritiene che il glocal sia la strada giusta. Anche le ricette che hanno poco a che vedere con il Made in Italy scompaiono nel 73% dei ristoranti. Aspettiamo di capire quando scompariranno gli Spaghetti alla Bolognese che sotto le Due Torri tanta ilarità hanno suscitato.

Un piatto alla portata di tutti

Crisi pandemica, crisi energetica, crisi internazionale: il contraccolpo soprattutto economico di queste congiunture internazionali è stato evidente anche nel carrello della spesa, dove la pasta resiste perché consente di trovare soddisfazione anche con pochi ingredienti e poca spesa. Pomodoro, un filo d’olio EVO, una spolverata di formaggio: la felicità è a portata di forchetta… e se avanza, ci sono le ricette anti-spreco del giorno dopo.

Se in Italia con mezzo chilo di pasta e poco altro, si riesce a preparare un pasto gustoso per una famiglia di 4 persone, spendendo poco più di 2 euro, negli Stati Uniti – considerando il costo medio di un pacco di pasta da una libbra (1,36 dollari per poco meno di 500 gr) – una famiglia di 4 persone può mangiare un piatto di pasta spendendo la metà o meno di quanto farebbe per acquistare un hot-dog a testa.

La pasta vince nell’export e nel piatto

Come abbiamo visto, secondo l’International Pasta Organisation l’Italia è il primo Paese produttore di pasta (con 3,6 milioni di tonnellate precediamo Turchia e USA) e il primo Paese consumatore, con 23 chili annui procapite, davanti a Tunisia (17), Venezuela (15) e Grecia (12,2). Se il 2021 ha registrato 2,2 milioni di tonnellate di pasta esportata, le elaborazioni di Unione Italiana Food su dati Istat rivelano nei primi sei mesi del 2022 un’ulteriore crescita (+9%). In valori assoluti, Germania, UK, Francia, USA e Giappone sono i mercati più strategici, ma si registrano crescite superiori al 40% negli export verso Colombia, Paesi Bassi e Arabia Saudita.

#pasta, un trend topic per oltre 100 milioni di persone

Solo dall’inizio 2022 le conversazioni social con hashtag #pasta hanno coinvolto oltre 100 milioni di persone in tutto il mondo, sospinte anche dal dibattito internazionale sulla cottura passiva. In occasione del 25 ottobre i canali ufficiali di WeLovePasta.it animeranno una maratona social con hashtag #globalpasta: con i loro Tweet, eventi Facebook, foto e storie su Instagram influencer e pasta lover non mancano di celebrare il piatto protagonista della nostra tavola e della Dieta Mediterranea.

di Daniela Faggion

Linguine-al-pomodoro

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