YouTube ha un miliardo di utenti. Ogni mese, circa un umano su sette si collega al portale di Google per guardare video di ogni genere, da quelli musicali, ai clip degli amici, fino ai trailer dei film. Numeri monumentali per uno dei brand simbolo dell’economia e dell’universo internet. Il servizio debuttò nel 2005 e venne acquistato da Google nel 2006, per 1,76 miliardi di dollari . Allora contava 50 milioni di accessi ogni trenta giorni. A fine 2001, gli utenti erano 800 milioni e negli ultimi quindici mesi c’è stata un’ulteriore impennata (+25%), fino allo storico traguardo. Insieme a Facebook, che apparì online nel 2006 e ha superato il miliardo di utenti lo scorso autunno, YouTube è il sito che ha stravolto il modo di concepire internet e i contenuti digitali. Aggregando video da ogni parte del globo, in modo semplice e immediato, ha attirato creativi, perditempo e, successivamente, anche le compagnie dell’intrattenimento. Dopo la demonizzazione iniziale del video sharing, le major del cinema, della musica e della tv hanno siglato accordi di collaborazione con il portale, facendone il più grande aggregatore di materiali video al mondo. Chi ne resta fuori è perduto. Da piattaforma esterna, YouTube è ora parte integrante dei dispositivi hi-tech come web tv, smartphone e tablet. E’ entrato nella televisione, impersonandone una versione votata alle regole della rete: flusso continuo di informazioni, trend, apprezzamenti e commenti. Un social per immagini che pervade quelli tradizionali, non senza contraddizioni: i problemi di privacy, responsabilità e reale valore delle immagini non sempre trovano soluzione. Anche questo è internet.
YouTube, clip per 1 miliardo di persone
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