Presentato a Roma il Green Film Research Lab, studio sull’impatto ambientale ed economico delle produzioni cinematografiche, audiovisive e digitali in Italia. Per favorire una cultura della sostenibilità nell’intera filiera.
Tutto è partito nel 2016 con il disciplinare e la certificazione Green Film, sviluppati da Trentino Film Commission, in una delle regioni più sensibili al tema ambientale e più interessate a incentivare le produzioni ecosostenibili. Adesso, a sette anni da quel primo passo fondamentale, sono stati annunciati a Roma i risultati del percorso intrapreso.
Un protocollo, molti vantaggi
Ecco gli aspetti fondamentali emersi dallo studio:
1. l’applicazione del protocollo Green Film permette sia di ridurre sensibilmente le emissioni, sia di individuare possibilità di risparmio economico;
2. l’impatto maggiore è quello relativo agli alloggi e ai trasporti, ma è dimostrato che l’utilizzo di energie rinnovabili abbatte del 96% le emissioni di anidride carbonica rispetto all’utilizzo di energia proveniente da combustibili fossili;
3. l’uso di acqua dalla rete idrica fa risparmiare il 97% di emissioni rispetto alle bottiglie di plastica usa e getta; l’eliminazione delle comunicazioni in formato cartaceo l’88% e la raccolta differenziata dei rifiuti il 27%.
L’applicazione del disciplinare Green Film sui set è un vantaggio anche a livello economico perché, a fronte di un aumento dei costi del 2% per l’utilizzo di energie rinnovabili, l’acqua non in bottiglie di plastica costa il 45%in meno; la raccolta differenziata il 54 % in meno ed il mancato utilizzo della carta elimina del tutto il costo del materiale.
Dal Trentino un progetto di dimensioni internazionali
“La nostra Film Commission nel 2016 ha avuto l’intuizione di avviare un percorso di certificazione ambientale per le produzioni che sceglievano di girare in Trentino”, ha spiegato l’assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento, Mirko Bisesti. “Un’intuizione che in questi anni è cresciuta al punto di assumere una dimensione internazionale”, continua Bisesti: “Oggi il Green Film Research Lab è un progetto di successo che punta a indirizzare verso una maggiore sostenibilità le produzioni audiovisive, e che, come i dati ci dimostrano, non solo consente di ridurre l’impatto ambientale, ma anche di risparmiare dal punto di vista economico”. Secondo il presidente di ANICA, Francesco Rutelli, “le industrie del Cinema, dell’Audiovisivo e Digitali saranno sempre di più parte della transizione green: decisive per proporre contenuti in questo critico periodo storico e in prima linea per realizzare attività sostenibili e coerenti con i parametri ambientali più innovativi”.
di Daniela Faggion