Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

2 Ottobre 2008 | Attualità

La vita è un quiz? si se fa sbarcare il lunario

Tutti possono diventare imprenditori di se stessi. La dimostrazione di questa piccola verità è Carmela Giardina, una donna di 49 anni che vive a Canicattì, in provincia di Agrigento. La situazione occupazionale in questa zona è tragica: il 49% della popolazione è disoccupata e, se non si considerato i lavoratori stagionali, lo è il 61,4%. Nessuno della famiglia di Carmela lavora: lei è casalinga, le sue tre figlie (due si sono già sposate) la aiutano e il marito riceve 250 euro al mese di pensione per l’invalidità La donna non si è lasciata scoraggiare dalla situazione e si è letteralmente inventata un mestiere, quello di concorrente di quiz e concorsi: ” Col detersivo abbiamo vinto una bicicletta e un forno. Ma lei, mi scusi, per quale giornale lavora? Perché tutta questa pubblicità non aiuta la nostra attività. Se la voce si sparge, arriva la concorrenza e ci ruba il lavoro “, spiega Carmela. Attaccarsi al telefono per partecipare alle trasmissioni televisive a premi e raccogliere punti dei prodotti del supermercato, può permettere a questa famiglia di sbarcare il lunario. Le tre donne di case si sono date un’organizzazione razionale per ottimizzare il tempo e le possibilità di vincita: Elisabetta, 28 anni, è la centralinista; Giovanna, 34 anni, scova i concorsi al computer, anch’esso vinto e la più piccola di casa, Eleonora, 22 anni, va e viene dai supermercati della città e della provincia. La famiglia di Carmela ha vinto di tutto: ricariche telefoniche, buoni benzina, radiosveglie, orologi d’argento, monete d’oro, frigoriferi, computer, barche, forni a microonde, lavastoviglie, moto, macchine fotografiche, navigatori satellitari, televisori, anelli di pietre preziose e un’automobile. ” L’ho vinta in un centro commerciale di Caltanissetta. È una Micra 1200 della Nissan. Quella volta mi sono portata a casa anche 62 macchine del caffè Moka Espresso e due televisori al plasma “, racconta Carmela. Con i concorsi la famiglia passa anche delle belle vacanze : “T ra quindici giorni dovremo rallentare l’attività. Le ragazze partono per un viaggio premio negli Stati Uniti “, ultima meta dopo Cuba, Capo Verde, Crociere sul Nilo, Sardegna e Toscana. I premi servono anche a garantire la liquidità che riempie la cassa comune da cui ciascuno può attingere secondo le proprie necessità: ” Il metodo è semplice. Vendiamo i prodotti di troppo. Tanta gente ormai sa cosa facciamo. Ci chiama e ci dice: che ci offrite oggi ?”. Nonostante la famiglia abbia imparato ad andare avanti così, resta un po’ di malinconia: ” C erto che a noi piacerebbe lavorare davvero. Anche noi abbiamo dei sogni , ma qui realizzarli è un miraggio. Io vorrei avere il mio lavoro e semmai fare questa cosa come passatempo. Ma fino a che la situazione non cambia.. .”. La famiglia di Carmela non è la sola a vivere di quiz: c’è anche chi sta dall’altra parte. Lo ha ricordato Gerry Scotti , in una pausa durante le riprese della prima puntata Paperissima , mentre ironizzava sulla famiglia di Canicattì. ” A vivere di quiz ci siamo già io e Carlo Conti. Non toglieteci il pane. Che ci siamo professionisti di quiz lo sappiamo. E’ un modo concreto di sbarcare il lunario e mantenersi bene. Mi congratulo con la famiglia di Canicattì ” sottolinea il conduttore di Chi vuol essere milionario . Eppure aggiunge ” non sono i nostri concorrenti ideali . Al mio quiz non interessano i concorrenti professionisti, non fanno avere emozioni. Nell’input che diamo ai nostri autori e procacciatori di concorrenti c’é proprio quello di evitare i professionisti. Vanno bene per vincere qua e là varie cifrette al telefono nei vari concorsi tv, radiofonici, su internet. Non vivono di quiz con la ‘Q’ maiuscola. A quelli che partecipano al nostro programma facciamo firmare una dichiarazione in cui garantiscono che da un anno non hanno partecipato al nostro quiz e da due anni a quelli della concorrenza, in cui ci sono anche le reti satellitari. Non so se questa famiglia di Canicattì è venuta da noi. Può darsi, ma se hanno rispettato le regole prima che tornino ci vorranno degli anni. Con noi sarebbero morti di fame “.

Guarda anche:

indra-projects-biotech-unsplash

Biotech in crescita in Italia

Il rapporto 2025 di Federchimica identifica un settore vivace, con l'occupazione in espansione Negli ultimi anni il settore delle biotecnologie in Italia ha mostrato una dinamica di espansione che...
national-cancer-institute-ricercatrice-unsplash

Respiro alla ricerca con il Fondo Italiano per la Scienza

326 i progetti di ricerca di base finanziati, per un investimento complessivo di 432 milioni di euro Sono 326 i progetti di ricerca di base finanziati dal Fondo Italiano per la Scienza, per un...
dynamic-wang-quantum-unsplash

Ecco il primo computer quantistico fotonico italiano

Si chiama Qolossus 2.0 ed è stato presentato alla Sapienza di Roma. Il nome omaggia uno dei primi computer della storia A Roma è stato presentato Qolossus 2.0, il primo computer quantistico fotonico...