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27 Ottobre 2008 | Attualità

Uso di internet modifica il cervello

                          Internet ormai fa parte della nostra quotidianità, tanto da cambiare non solo il nostro stile di vita, ma anche funzionamento del nostro cervello. Secondo un neuroscienziato, si tratta di un cambiamento evolutivo che posizionerà gli esperti di tecnologia in testa al nuovo ordine sociale. Gary Small è il neuroscienziato della Ucla in California, specializzato in funzioni cerebrali, che ha scoperto che la ricerca su internet e i messaggi di testo hanno reso il cervello più capace di filtrare informazioni e più veloce nel prendere decisioni. La tecnologia può accelerare l’apprendimento e migliorare la creatività, ma può anche creare nelle persone una dipendenza o generare casi di perdita del contatto con la realtà , in cui ad esempio gli unici amici sono virtuali. Il rischio della dipendenza da internet era già stato posto in evidenza dalla ricerca dello psicologo David Lewis, che aveva portato all’identificazione di questa nuova sindrome: la discomgoogolation . Si tratta di una forma di inteso stress, dettata dall’impossibilità di accedere a internet. Small sostiene che le persone più importanti della prossima generazione saranno quelle con un misto di capacità tecnologiche e sociali. “S tiamo assistendo a un cambiamento evolutivo. I migliori della prossima generazione saranno quelli con capacità tecnologiche ma anche in grado di interagire faccia a faccia “, ha spiegato in un’intervista. ” Sapranno quando la miglior risposta a una email o a Instant Message è parlarsi invece che stare seduti e continuare a mandare posta elettronica “. Nel suo quarto libro, “i Brain: sopravvivere alle alterazioni tecnologiche della mente moderna “, Small osserva come la tecnologia abbia alterato il modo in cui si sviluppano le giovani menti, come funzionano e come interpretano le informazioni. Small sostiene che il cervello sia molto sensibile ai cambiamenti ambientali e in uno studio su 24 utenti adulti del web ha scoperto che quelli maggiormente esperti mostravano raddoppiate le attività nelle zone che controllano il potere decisionale e il ragionamento, rispetto ai principianti. L’utilità di internet per la nostra mente era già stata rilevata qualche settimana fa dai ricercatori della University of California di Los Angeles, che hanno scoperto che navigare in rete attiva alcune aree celebrali e stimola le capacità cognitive. Gli studiosi hanno analizzato l’ attività celebrale di ventiquattro volontari , di età compresa tra i 55 e i 76 anni, metà dei quali vantavano già una buona praticità nella navigazione in rete. L’indagine ha confrontato l’attività dei loro cervelli durante la lettura di un libro e durante una ricerca in rete. Le rilevazioni hanno mostrato che in entrambe le attività venivano attivate alcune aree del cervello che comandano il linguaggio, la lettura, la memoria e le abilità visive. Negli internauti più esperti è stata riscontrata anche un’attività addizionale in aree separate, responsabili della capacità decisionale e di articolare ragionamenti strutturati.  

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