Proseguono le proteste per le strade di Teheran, dove migliaia di democratici e oppositori radicali di Mahmud Ahmadinejad chiedono nuove elezioni, denunciano brogli nella precedente tornata elettorale e urlano le loro ragioni contro il regime. I seguaci di Mir Hossein Mussavi hanno programmato una nuova manifestazione in piazza Haft-e-Tir, mentre polizia e servizi paramilitari continuano la repressione e gli arresti dei dissidenti. A fare le spese del giro di vite deciso dal governo iraniano anche la stampa e internet. Le autorità hanno cancellato gli accrediti degli inviati stranieri e hanno proibito agli organi d’informazione esteri di seguire le manifestazioni. Inoltre, proseguono le intimidazioni contro siti, blog e spazi di informazione online: l’Iran ha minacciato sanzioni e interventi diretti contro le pagine web che “alimentano le tensioni” Gli attivisti di internet hanno risposto mettendo sotto attacco alcuni siti governativi , intasando i canali della propaganda con semplici sistemi di pirateria informatica, che hanno reso temporaneamente inaccessibili indirizzi ufficiali quali leader.ir, ahmadinejad.ir e iribnews.ir.
Iran, i lunghi tumulti e le minacce al web

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