Il decreto tv pensato da Paolo Romani (Pdl) approda in Parlamento e continua a far discutere. Il progetto ha subito le critiche dell’Agcom a causa dell’ampia delega al governo in merito alle questioni televisive. Il centro-sinistra continua a parlare di decreto pro-Mediaset, così come Sky, che lamenta il taglio degli spot (dal 16% al 12%) per i canali a pagamento. Il web teme invece la norma che dà ai provider le stesse responsabilità delle emittenti tv sulla gestione dei contenuti . Intanto, l’Ue ha avviato una procedura d’infrazione contro l’Italia per il mancato recepimento delle normative comunitarie sulla tv, rimpolpando il folto gruppo degli scontenti.
Decreto tv: tutti scontenti, o quasi

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