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7 Febbraio 2010 | Attualità

Lele Mora, rivelazioni dalla D’Urso

  Il gossip si è arricchito dello sfogo di Lele Mora nel salotto Tv di Barbara D’Urso della domenica pomeriggio su Canale 5. Un Lele Mora scatenato e senza freni le cui dichiarazioni farebbero sorridere se non fosse un uomo di potere che ha rapporti con tutti quelli che contano e fanno opinione. E nelle sue parole c’è anche qualche avvertimento.   ”E’ vero che ho esagerato – dice Mora –  ma ho anche fatto del bene a tante persone Ad alcuni ho dato tanto: a Simona Ventura , per esempio, ho dato la vita, ho dato più a lei che a tutti gli altri artisti della mia agenzia, e poi mi sento dire da lei che in Rai, (come se fosse sua) non fa entrare nessuno dei miei artisti; questo è un grande tradimento. Un’altra, che, poverina, non e’ una grande artista, ma che quando stava con me ha guadagnato tanti soldi, e’ Ana Laura Ribas , che oggi si e’ fidanzata con l’uomo a livello comunicativo piu’ importante, che lavora da Santoro, ma non voglio fare il nome; e’ vissuta a casa mia, l’ho mantenuta, l’ho portata in vacanza… questa e’ gente che mi ha fatto male perché sono persone che ho aiutato a vivere”.   ”Nell’editoria -prosegue Mora- ho aiutato molti direttori di giornali, ma per fare i giornali e dare notizie intelligenti, non ricatti o estorsioni. Manuela Arcuri ha dichiarato che da quando è venuta nella mia agenzia le cose le sono andate male, ma io le rispondo che lei da me ha avuto tanto aiuto e le ho fatto guadagnare tanti soldi. Lei dice di non avere scheletri nell’armadio, ma io dico che ha più di uno scheletro, perché lei ha vissuto anche a casa mia in Sardegna e io ho gli occhi per vedere, ma non parlo.”   ”Negli anni ’70 -ricorda- ho aperto il primo bar per gay in Italia ; e l’ho aperto vicino ad una caserma… Nel mio bar ci veniva gente bella perché avevo messo il mio bar su tutte le guide gay internazionali e, infatti, arrivava di tutto e di più. Mi inventavo sempre qualcosa, e quando qualche mio amico gay si innamorava, il sabato facevo un grande festa, travestivo da prete una mia amica, che faceva di lavoro la travestita, e li facevo sposare; praticamente organizzavo matrimoni gay finti. Nel barvenivano anche tre mie amiche transessuali: Ava era bellissima e credeva di essere Ava Gardner; Iva che aveva il naso come Iva Zanicchi e poi c’era Stefanina: io le ho tolte dalla strada e le ho portate a casa mia dove facevano le mie donne di servizio: una lavava, una cucinava e una faceva la spesa. Quando Fellini venne a casa mia mi disse ‘sono nel mondo che volevo!’.   ”Fu Giannina Facio , negli anni ’80, a farmi conoscere le star con cui poi ho lavorato. Nel 1989 -continua- sono stato 3 mesi in carcere per l’inchiesta ”La cocaina dei vip” nella quale io non c’entravo niente, ma erano coinvolte molte persone che frequentavano casa mia, ma l’unica persona che ha pagato sono stato io. La cosa che mi ha fatto piu’ male e’ che mio padre si vergognava e mi ricordo che la prima volta che e’ venuto a trovarmi in carcere si e’ sentito male”.   ”Un giorno -conclude lele Mora- non ho piu’ sentito la voglia di alzarmi dal letto, ero entrato in depressione. Non avevo la forza e c’era chi mi doveva curare e lavare. In quel periodo mi sono state vicino poche amiche, tra cui Sabrina Ferilli , e la dirigente Mediaset Fatma Ruffini ”.  

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