Entro fine anno esordirà Newspass, nuovo sistema di pagamento integrato di Google che sfrutterà la struttura aggregatrice del servizio News, che raccoglie articoli e notizie delle testate presenti in rete, e consentirà agli utenti di acquistare pacchetti-news, retribuendo allo stesso tempo gli editori per i contenuti veicolati da BigG. La mossa strategica della compagnia di Mountain View potrebbe rivoluzionare la fruizione dell’informazione online. Da mesi gli editori accusavano Google di sfruttare senza alcun riconoscimento i contenuti da loro prodotti, attraverso il servizio News che catalizza il traffico dei lettori digitali e di conseguenza gli investimenti pubblicitari, lasciando le briciole ai giornali online. Con Newspass, BigG prova a diventare partner degli editori, con i quali sono in corso trattative per decidere costi, percentuali di guadagno e modalità di collaborazione. I dettagli tecnici del funzionamento del nuovo sistema non sono ancora stati resi noti, anche se la struttura dovrebbe basarsi sull’ indicizzazione delle notizie rese disponibili su web dietro paywall , cui verrà affiancato checkout, il sistema di fatturazione già realizzato da Mountain View. In sostanza gli utenti potranno registrarsi su Google e fornire le proprie credenziali di addebito. Quando poi effettueranno una ricerca su web, nella pagina dei risultati compariranno anche i contenuti a pagamento, identificati con un simbolo specifico, e si potrà selezionarli e poi acquistarne la visione. Newspass sarà accessibile via computer ma anche attraverso telefoni cellulari e tablet , e si adatterà a qualsiasi metodo di pagamento scelto dai proprietari dei siti (micropagamenti, abbonamenti ecc.). Gli internauti potranno scegliere tra documenti di testo, video, fotografie e file audio. Qualunque editore pensi di avere un’offerta che valga l’obolo dei lettori internet potrà quindi trovare sponda nella nuova piattaforma di Google, che andrà a concorrere con Apple e le applicazioni che sin qui erano la via principale di accesso all’informazione a pagamento ospitata dalla rete. La differenza più evidente tra i due marchi tecnologici è che iPhone & Co. offorno all’editore la possibilità di vendere in maniera integrale l’intero giornale, mentre Newspass consente l’accesso alla singola notizia. Cupertino ripropone il legame fiduciario e affettivo tra testata e lettore, Mountain View apre invece la visuale a tutti servizi informativi del web, restando veicolo accessibile più di quanto non lo siano iPad e i suoi fratelli maggiori. La concorrenza sui servizi news via internet aumenta e si ripropone con forza il modello di lettura frammentario, singolare, tipico del mare magnum che è la rete , che pone al centro la scelta dell’internauta e non l’impostazione (grafica, logica, comunque studiata per indirizzare la lettura) scelta dal giornalista. Resta da risolvere il problema dei margini di ricavo per gli editori in rete, sin qui esigui e non sufficienti a mantenere vere e proprie strutture redazionali. Quel che è certo è che i destini dell’informazione e della sua industria si giocano sempre più online.
Google paga notizie online con Newspass

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