Research in motion, produttore del celebre Blackberry, dovrà decidere entro sessanta giorni se accettare o meno le nuove restrizioni del mercato indiano sulla sicurezza dei dispositivi mobili. In caso di assenso, Rim potrà vendere i propri cellulari nella regione asiatica, ma dovrà concedere al governo locale la possibilità di intercettare le comunicazioni che passano attraverso Blackberry. Messaggi, e-mail e navigazione web degli utenti indiani di Rim, che hanno una particolare cifratura che ne garantisce la protezione, saranno quindi aperte e controllate dalle autorità indiane. L’azienda canadese sembra infatti intenzionata ad accettare il compromesso , allettata dall’enorme potenziale del mercato che fa capo a Nuova Delhi (600mila Blackberry venduti nei primi sei mesi del 2010 e una domanda di 40 milioni di pezzi entro il 2015). Rim ha già ceduto alle pressioni – in merito al medesimo argomento – dell’Arabia Saudita , e deve fronteggiare l’intenzione degli Emirati Arabi di bloccare i suoi servizi di messaggistica a partire dall’11 ottobre.
L’India tiene Blackberry in stand by

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