Martedì scorso ha visto un leggero miglioramento della sua situazione, ma è ancora al di sotto di quanto meriterebbe. Si tratta di Lie to me , telefilm trasmesso in chiaro da Rete 4 e seguito questa settimana da 1.863.000 spettatori (6,01%), primo episo- dio, e 1.547.000 spettatori (5,36%), secondo episodio. La serie narra le vicende di Cal Lightman (Tim Roth), scienziato capace di interpretare la mimica facciale, e del suo team di esperti. L’amore platonico fra il protagonista di origini britanniche, il cui accento si distingue deliziosamente in lingua originale da quello degli altri personaggi, e la sua partner Gillian Forrest e il ritmo incalzante delle puntate ricordano X-Files : un misto fra scienza, fantasia e azione. Lo schema narrativo degli episodi è pregevole e mai scontato e, arrivando ogni singola puntata a una conclusione definitiva, il prodotto sembra fatto apposta per un appuntamento settimanale su un canale generalista. Navigando in rete, inoltre, ci si rende conto di quanto Lie to me sia apprezzato dal pubblico e del perché abbia conquistato una prima serata. Non è altrettanto facile, invece, capire perché non stia convincendo i telespettatori italiani.
Lie to me, la chicca che non piace

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