Twitter segue quanto realizzato recentemente da Google, pubblicando il suo primo Transparency Report, ovvero un rapporto dettagliato circa le richieste di rimozione dei contenuti pervenute dai governi e dai detentori di diritti d’autore. Statistiche utili a fornire agli utenti una chiara panoramica delle istanze di censura che hanno, per un motivo o per un altro, impedito la fruizione di una parte di contenuti sulla piattaforma di microblogging considerati dalle autorità poco graditi. Tre le diverse categorie tenute in considerazione da Twitter per il rapporto sulla trasparenza: le richieste dei governi per ottenere informazioni sugli utenti, le richieste riguardanti la cancellazione dei contenuti sul canale sociale e le richieste pervenute dai titolari di un diritto d’autore per la rimozione di contenuti illegali. Il team di Jack Dorsey spiega che i governi stanno mostrando sempre più interesse per Twitter: sono pervenute più richieste di censura nei primi sei mesi del 2012 che in tutto il 2011. Gli Stati Uniti guidano la classifica dei paesi più attivi sul fronte censura: le autorità locali hanno inviato a Twitter 679 richieste finalizzate all’ottenimento di informazioni sugli utenti, mentre per tutti gli altri paesi tenuti in considerazione la cifra è minore di 10.
Twitter parla di censura

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