Le femministe inglesi hanno sfidato Twitter , con un cinguettio ovviamente, chiedendo di inserire nel social network un pulsante rapido per la denuncia di abusi verbali. La petizione online è stata firmata in poche ore da 60mila persone, costringendo il sito a prendere provvedimenti. Tutto è partito da un messaggio dell’attivista Caroline Criado-Perez : “Abbiamo fatto cambiare idea alla Banca d’Inghilterra, possiamo farlo con Twitter” . La giovane 29enne faceva riferimento alla scelta di raffigurare Jane Austen, invece di Charles Darwin, sulla nuova banconota da 10 sterline, ma anche ai ripetuti episodi di abuso riscontrati da molte utentesse/attiviste su Twitter. Tweet violenti, con minacce di stupro e volgarità. La legge britannica prevede il reato di violenza via internet, ma le femministe (e il sito Change.org che ha ripreso la loro campagna) hanno chiesto a gran voce la creazione di un pulsante per segnalare i messaggi nocivi. Il social network , che inizialmente si era limitato a garantire l’oscuramento degli account violenti, ha dovuto cedere alla protesta , promettendo l’arrivo di un sistema rapido per la denuncia degli abusi: basterà un clic per lanciare l’allarme, senza passare dalla procedura standard che prevede la compilazione di un modulo da spedire via e-mail.
Le femministe all’attacco di Twitter

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