Il Financial Times vive, come tutti gli altri quotidiani al mondo, un periodo di transizione e di riorganizzazione delle proprie attività , che guardano sempre più alla rete. Ft.com conta 310mila abbonamenti digitali attivi e punta tutto sul modello a pagamento regolato dal paywall, che vieta l’accesso alle notizie ai non iscritti. Secondo il direttore Lionel Barber, il modello editoriale basato sull’edizione cartacea da acquistare in edicola “è ormai morto” e in futuro sarà proprio il cartaceo a ispirarsi al web, sempre più trainante nelle attività giornalistiche e commerciale dei quoridiani. Con la definitiva affermazione delle edizioni digitali , i dipendenti dovranno adeguarsi a tempi e impostazioni nuove per il loro lavoro: “Non dovranno più pensare allo spazio in pagina, dovranno fare un lavoro di pianificazione, il processo produttivo sarà simile a un palinsesto” , dice Barber in una lettera aperta pubblicata proprio sul sito del Financial Times. Cambieranno in parte anche le mansioni dei giornalisti : “Non dovranno più pensare alle chiusure, ma interagire con i lettori e imparare ad aggregare i contenuti provenienti anche da altre fonti” . Il lavoro di redazione seguirà il modus operandi di internet, da cui le pagine dell’edizione cartacea estrapoleranno le notizie e gli approfondimenti per numeri ad hoc, più asciutti e rivolti a un pubblico ristretto. “Il cambiamento è implacabile” , sostiene Barber, chi non si adatterà è destinato a scomparire.
Financial Times, il futuro dice web

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