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17 Ottobre 2013 | Attualità

Banda larga più rapida e pericolo sicurezza: così internet, a metà 2013

Sempre più veloce e capillare, ma anche sempre meno sicuro . Questa in estrema sintesi l’analisi sul web compiuta da Akamai in tutto il globo, secondo i dati raccolti nel secondo trimestre dell’anno in corso.  Tra aprile e giugno , gli analisti della compagnia hanno rilevato un incremento della velocità di connessione un po’ ovunque nel mondo. In Europa, la performance media è migliorata del 5,2% rispetto al periodo gennaio-marzo, attestandosi a 3.3 Mps, grazie a Paesi come Regno Unito, Belgio, Irlanda, Spagna e Francia , che hanno fatto registrare un miglioramento del 10%. Anche l’Italia fa parte del gruppo dei virtuosi (+11%, con una navigazione a 4.9 Mps) , ma il record assoluto di velocità online spetta alla Svizzera , con 11 Mps , contro i 10.1 Mps dei Paesi Bassi e gli 8.9 Mps della Svezia. Cifre che impallidiscono se si considerano le prestazioni di tutte le nazioni del mondo: la Corea del Sud guarda tutti dall’alto dei suoi 13.3 Mps , con la banda larga a 10 Mps (dunque super-veloce) ormai adottata dal 45% della popolazione. Se invece si considerano velocità inferiori, di almeno 4 Mps, il Paese vincente è la Svizzera, che connette a quel livello il 90% dei cittadini. La diffusione capillare della rete è aiutata dal grande successo dei dispositivi mobili : secondo le ricerche svolte da Ericcson nel medesimo periodo, il volume dei dati passato da smartphone e tablet è quasi raddoppiato rispetto alla primavera del 2012 ed è cresciuto del 14% tra il primo e secondo trimestre 2013.  La proliferazione del web, anche attraverso le piattaforme mobili, ha incrementato il pericolo di attacchi hacker e acuito il problema della sicurezza delle informazioni personali custodite online. Lo snodo principale delle attività maligne si è spostato dall’Europa alla Cina (e al sud est asiatico): all’ombra della Grande Muraglia (e dell’ Indonesia ) si compiono il 71% degli attacchi Ddos, che vanno a colpire colossi finanziari e grandi imprese internet, oltre alle pubbliche amministrazioni. Complessivamente, l’Europa non colleziona più del 10% delle attività malevole, anche se resta tra le vittime preferite degli attacchi, subito dopo Stati Uniti e Canada.  Internet corre sempre più veloce e arriva ormai quasi ovunque. Bisogna tenere a bada i pirati e non smettere di innovare: frenare il web equivale a rallentare la modernità.

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