L’internet russo sarà d’ora in poi sotto osservazione dei servizi di intelligence , come deciso da un’ordinanza del Ministero delle Comunicazioni che ha dato agli ex agenti del Kgb libero accesso ai dati di chi usa il web nel Paese. La nuova normativa piace a pochi, soprattutto tra gli addetti ai lavori : secondo Mail.ru, una delle compagnie internet più importanti di Russia, il monitoraggio complessivo del traffico è tecnicamente irrealizzabile e in contrasto con la stessa costituzione russa. Inoltre, la mossa potrebbe portare a un aumento dei costi di accesso alla rete, con rincari sulle tariffe che penalizzeranno gli utenti meno abbienti e possibili violazioni della privacy. Il progetto prevede il controllo degli iscritti ai social network , attraverso il vaglio dei contenuti postati sui diversi profili, lo scandaglio delle chat (su tutte la frequentatissima Icq) e la stesura di una mappa degli accessi al web , con il tracciamento degli Ip. Secondo le aziende di settore, per dare il via a queste forme di monitoraggio saranno necessari investimenti strutturali, che ricadranno gli internauti sotto forma di bollette più care. Il Ministero per le Comunicazioni sostiene invece che le nuove regole non porteranno a spese aggiuntive , poiché già dal 2008 gli operatori tlc sono tenuti a installare Sorm, ovvero l’attrezzatura che permette ai servizi di sicurezza di agire sulla rete e memorizzare il traffico web. L’internet russo, insomma, è sotto controllo da anni. Adesso toccherà al fu Kgb.
La Russia silenzia il web con il fu Kgb

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