La Corea del Sud ha in vigore una legge, risalente agli anni ’90, che obbliga i cittadini all’uso di Internet Explorer per lo shopping online , in nome della sicurezza. In base ai dati di StatCounter, oltre il 76% dei coreani usa il browser di Microsoft . Se gli utenti tentano di effettuare un acquisto con Firefox o Chrome, i siti web mostrano un avviso che segnala la necessità di usare Explorer per completare l’operazione. Il vincolo non rappresenta un grande problema per coloro che usano Windows. Ma nelle aziende e in alcuni locali pubblici sono molto diffusi i computer Apple , per i quali non è disponibile Internet Explorer. Occorre quindi utilizzare Boot Camp per eseguire Windows all’interno di Mac Os X. Un rivenditore Apple, intervistato dal Washington Post , ha ammesso di aver speso 70 dollari per un software speciale e 250 dollari per una copia di Windows 7. La dipendenza della Corea del Sud dal browser Microsoft è iniziata alla fine del 1990, quando è stato creato un sistema per l’autenticazione online. Per effettuare l’acquisto è necessario inserire il proprio nome e il numero di previdenza sociale, e utilizzare i certificati digitali rilasciati dal governo. Il sistema però funziona solo con Internet Explorer, in quanto è richiesta l’installazione di un plugin ActiveX. I certificati non sono necessari sui siti internazionali, come Amazon o eBay, e in caso di somme inferiori ai 300mila won (circa 280 dollari) . Per acquisti più economici all’interno del paese è obbligatorio usare il sistema di certificazione. Per tablet e smartphone, invece, sono disponibili app che soddisfano gli standard governativi.
Corea del Sud ed Explorer obbligatorio per l’e-commerce

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