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10 Giugno 2021 | Attualità

I Maneskin , tutt’altro che “chiari di luna”

Come ti porto un fenomeno italiano alla ribalta internazionale attraverso i social e il fenomeno degli influencer nel nuovo format “reaction” che spopola sul web.

Maneskin_Eurovision_2021

Foto profilo IG @maneskinofficial

 

Non può essere un contest come quello di Eurovision 2021 a permettere a una band di fare il salto di livello da un contesto locale a quello mondiale. Il rock al tempo dei social deve essere virale e per questo serve renderlo tale. L’operazione è semplice: prendi alcuni influencer sparsi per il mondo, dalla tranquillissima coppia danese alla ragazza inglese con la chitarra, sino a due iconici metallari americani, e falli reagire su youtube al primo ascolto di zitti e buoni  con cui i Maneskin hanno vinto Eurovision 2021. Si chiama “reaction” ed è un nuovo formato di recensioni che sta spopolando. Il risultato? Identico. Questi influencer sebbene cosi diversi tra loro per estrazione, gusti musicali, approccio alla vita, esprimono apprezzamento totale. Un plebiscito. Tanti “great”, “wonderfull” e “amazing” che omologano il mondo intero, dalla coppia di recensori scandinavi sino al metallaro dell’Illinois.

Tutto molto virale, e intenso, tanto da aver portato in sole due settimane le visualizzazioni della esibizione dei Maneskin a 49 milioni e trascinato con se molti altri piccoli influencer in erba che nel tentativo di emergere calcano ulteriormente la mano sulla formula reaction con tutti gli altri pezzi principali dei gruppo. E via cosi in un flusso costante di apprezzamenti totali, analisi più o meno approfondite sino a reazioni esagerate di entusiasmo che sfociano anche nel pianto. Come nel caso della ragazza inglese che ascolta la loro rock ballad torna a casa. Peccato che qualcuno si metta a canticchiare in anticipo il ritornello facendo crollare miseramente il senso della reaction genuina.

Magari mi sbaglio e alla fine tutte le reaction sono vere e spontanee, così come è vero che i prodotti legati alla band e messi in commercio dalla Maneskine Empire srl sono andati sold out in 28 minuti dal primo lancio. Let’s rock baby!

Il fenomeno Maneskin (parola danese che significa chiaro di luna) ormai è lanciato e vedremo sin dove arriverà. Subito dopo il loro successo a Eurovision hanno licenziato la loro storica manager Marta Donà. Le ragioni di questa decisione sono dettate probabilmente dal volersi affidare ad un manager di caratura internazionale per lanciare al meglio i concerti fuori italia del 2022. Non a caso l’onda del successo e forse anche il plebiscito dei social li ha portati velocemente sino all’undicesimo posto della prestigiosa classifica top 200 billboard.

Chi scrive è un chitarrista rock amatoriale della post adolescenza e che ormai ha superato i cinquanta, a cui fa piacere vedere quattro ragazzi di appena vent’anni richiamare le sonorità della mia generazione. Vedere emergere un riff di chitarra tipico di John Frusciante con le sonorità dei RHCP in un pezzo struggente come Coraline, o il tocco della chitarra di Jimmy Page nell’assolo finale di “zitti e buoni”,  per poi non stupirsi nel riconoscere nei loro video la fotografia, gli outfit e le movenze già viste da qualche parte in mezzo tra i Doors , Iggy Pop o il Bowie di Ziggy Stardust. I Maneskin non hanno inventato nulla di nuovo ma il loro merito è avere il gusto e la tecnica musicale per far rinascere un po’ il rock in un panorama italiano inquinato dal Trap. Anche per questo mi unisco all’urlo di Damiano con la coppa in mano … “Rock’n’roll never dies!”

di Andrea Rogazione

Maneskin_ Eurorvision_2021

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