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30 Agosto 2021 | Attualità

Brucia uno stabile alto 80 metri a Milano

Un palazzo di 18 piani nella zona Sud di Milano è andato a fuoco bruciando come una torcia. Aveva meno di dieci anni e si trova nella zona Sud della città. Ieri pomeriggio probabilmente per un problema elettrico all’ultimo piano dell’edificio si sono innescate le fiamme che hanno divorato la ‘Torre dei Moro’ dal nome dell’impresa che lo ha realizzato.

Nessuna vittima tra le settanta famiglie che vi abitavano una parte delle quali ancora fuori città per le vacanze. Tra gli inquilini il vincitore del Festival di Sanremo della canzone italiana e concorrente dell’Eurovision song contest, Mahmood.

Secondo le ricostruzioni ancora da verificare, l’incendio si è propagato a tutto lo stabile attraverso il rivestimento esterno in alucobond avvolgendolo su due lati e coinvolgendo in breve tutti i piani. L’alucobond è come un sandwich in cui all’esterno ci sono due lamiere di alluminio e all’interno dovrebbe esserci materiale ignifugo. Su come fossero costituiti questi pannelli si stanno concentrando le indagini. Un abitante ha affermato che gli era stato garantito che le facciate erano rivestite in materiale resistente al fuoco. Questo aspetto è rilevante perché le compagnie assicurative potrebbero porre difficoltà nel pagare i danneggiati qualora le dichiarazioni del costruttore fossero state false. Tutto è però da verificare. 

Secondo il magistrato che indaga “l’incendio è partito sicuramente dal quindicesimo piano, dall’interno proveniva un fumo nero molto denso. “Quella del cortocircuito è una delle ipotesi“. Le ipotesi di reato per cui si indaga sono disastro e incendio colposo. Sempre secondo voci non confermate gli inquilini dell’appartamento da cui sono partite le fiamme erano in vacanza da due settimane. 

La torre aveva la forma di una vela ed era stata terminata nel 2011. Il general contractor dell’opera era la società Moro Costruzioni. La società A.T.S. specializzata in cappotti termici e coibentazioni  ha tra le proprie referenze pubblicate sul sito la torre andata a fuoco. Sul sito di Edilziainrete viene riportata la descrizione del cappotto termico “costituito da pannelli in isolante minerale Isover CAPP8 G3 e un intonaco”. Non è chiaro se questa fosse la struttura che ha preso fuoco ma nel dettaglio si legge: “La stratigrafia della parte opaca della facciata prevedeva una doppia parete in laterizi forati con intercapedine vuota di spessore totale 300 mm, all’esterno del quale è stato applicato – dopo uno strato leggero d’intonaco tradizionale (rinzaffo) – un cappotto termico costituito da pannelli in isolante minerale Isover CAPP8 G3 sp.90 mm e un intonaco sottile costituito da una rasatura armata opportunamente rivestita con una finitura silossanica colorata a spessore.

Trattandosi di un edificio di notevole altezza con una particolare criticità nei riguardi della protezione da un incendio esterno alla facciata, per l’isolamento a cappotto è stato scelto un materiale isolante incombustibile come l’isolante minerale G3 al posto del materiale isolante plastico comunemente utilizzato in questa applicazione (EPS)”.

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