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10 Novembre 2021 | Ambiente, Attualità

Tra boschi e cemento: prosegue la trasformazione del paesaggio italiano

Se per Petrarca il paesaggio era motivo di introspezione, e per Tiziano era la rappresentazione artistica di vedute naturali, in una visione più propriamente scientifica il paesaggio è materia di studi nonché strumento di pianificazione del territorio. 

Nel corso del 2020, in Italia le coperture artificiali di asfalto e cemento hanno riguardato oltre 56,7 km2, con una media, quindi, di oltre 15 ettari al giorno, due metri quadrati di suolo ogni secondo. E’ quanto rivela la Relazione annuale del Consiglio nazionale della green economy, che raccoglie le associazioni di impresa del settore. Il consumo di suolo pertanto continua a trasformare il territorio nazionale con velocità elevate.

Al tempo stesso, secondo l’Inventario realizzato dal Comando unità forestali ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri, in collaborazione con il Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi per l’economia agraria, e il contributo dei Corpi forestali delle Regioni e Province autonome, oltre un terzo dell’Italia, il 36,7% per l’esattezza, è coperto da boschi, una superficie che è aumentata del 18,4% in circa 10 anni raggiungendo gli 11 milioni di ettari.

Pertanto il paesaggio è prima di tutto una fonte di informazioni sul territorio che rappresenta e offre dati preziosi per la conoscenza del nostro Paese e valutare la nostra capacità di gestire le emissioni di gas serra, che nelle città italiane si stima equivalgano ai due terzi di quelle prodotte.

Paesaggio Milano

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