Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

11 Aprile 2012 | Innovazione

A giugno sarà DigItalia, nella speranza che il digitale porti la crescita

Governo e parti sociali tornano a parlare di agenda digitale. Il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera , ha annunciato alla platea del Digital Agenda Forum l’inizio delle attività di DigItalia entro la fine di giugno: “Quando parliamo di DigItalia – ha detto il ministro – non parliamo di norme in sé, ma le norme aiutano; sarà un pacchetto di spinta” Per le istituzioni, e non solo per loro, il programma di sviluppo digitale dovrebbe trainare il Paese al di fuori delle secche della crisi economica, creando posti di lavoro, favorendo il mercato via internet e tagliando le spese degli esercizi pubblici. “L’agenda digitale può diventare volano della crescita – ha confermato Stefano Parisi , presidente di Confindustria digitale -. Entro il 2013 si può recuperare il gap con l’Europa sui servizi internet e l’avvio di azioni di sistema sulla pubblica amministrazione, scuola, sanità ed e-commerce” . Le stime dicono che, se ben supportato, lo sviluppo digitale potrebbe portare a una crescita del pil del 4-5% nei prossimi tre anni . Già oggi, l’economia legata al web vale il 5% del prodotto interno lordo italiano. La strada verso la digitalizzazione, però, è ancora lunga: solo l’8% delle procedure burogratico-governative si svolgono in digitale, mentre l’e-commerce coinvolge il 15% delle imprese. Il passaggio alle piattaforme online potrebbe portare al risparmio di 50 miliardi di euro nel prossimo triennio. Certificati, acquisti, iscrizioni e procedimenti bancari via internet, insomma, convengono. Per compiere un deciso passo avanti verso l’era digitale, in Italia serve piena collaborazione tra Governo e imprese Ict , affinché ciascun progetto locale o settoriale rientri in un più ampio piano di sviluppo nazionale. Servono poi 400 milioni di euro per espandere la rete a banda larga nei luoghi in cui è totalmente assente (circa 2 milioni di cittadini); serve cominciare la migrazione dei sanità, giustizia e didattica, con archivi e certificazioni, verso il web; alzare al 33% le imprese attive nell’e-commerce e al 50% gli acquirenti digitali. Tutto questo non può prescindere da un’alfabetizzazione che ancora latita e da un aggiornamento delle macchine a disposizione di imprese e uffici pubblici. L’Ue ha fissato questi traguardi per il 2015, bisogna cominciare a correre.

Guarda anche:

Nasce in Sicilia la prima rete europea per l’ascolto del mare

Visual and nOise-eNhanced AI Analysis for Marine Biodiversity MonitorinG, Observation and LeArning, più brevemente VONGOLA,  è il progetto che unisce scienza, tecnologia e tutela ambientale per...

Gli oftalmoscopi contro l’Alzheimer

Lo sviluppo di una nuova generazione di oftalmoscopi è l’obiettivo del progetto del Center for Life Nano- & Neuro-Science (CLNS) dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Roma e dell’azienda...
borg-insspirito

Al NOI Techpark di Bolzano il laboratorio per una AI responsabile

Tecnologia, formazione e collaborazione nel nuovo hub altoatesino. Perché secondo LinkedIn il lavoro umano evolverà, senza sparire È stato ufficialmente inaugurato il Lab.ai, il nuovo laboratorio...