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14 Giugno 2023 | Attualità, Innovazione

A Milano il primo intervento in Italia per tornare a camminare con la neurostimolazione

La straordinaria operazione potrebbe entrare nella pratica clinica corrente, grazie ad un protocollo di ricerca messo a punto da una equipe dell’ospedale San Raffaele con l’Istituto di Biorobotica della Scuola Sant’Anna di Pisa.

È stato realizzato in Italia, all’ospedale San Raffaele di Milano il primo intervento che grazie a un neurostimolatore ha permesso a una giovane donna di riprendere a camminare dopo cinque anni, con l’ausilio di un deambulatore. La paziente era paralizzata agli arti inferiori a causa di una lesione al midollo in un incidente sportivo.

Come funziona il neurostimolatore

Il dispositivo inserito in seguito a un’operazione durata tre ore circa si compone di un generatore di impulsi che vengono erogati al midollo spinale, da dove poi transitano a nervi e muscoli attivando tutte le parti necessarie alla deambulazione. Il principio è simile a quello su cui si basa la terapia della stimolazione in caso di dolore cronico. Il percorso riabilitativo è complesso ma l’equipe che segue la paziente è molto soddisfatta dei risultati.

L’equipe

L’intervento è il primo di questo genere in Italia. È stato eseguito all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano (Gruppo San Donato), dal team di neurochirurghi guidato dal professor Pietro Mortini, primario di Neurochirurgia e ordinario presso l’Università Vita – Salute San Raffaele, in collaborazione con un gruppo di ingegneri dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa diretto dal professor Silvestro Micera, esperto di fama internazionale.

Evoluzione della terapia innovativa

Spiega il professor Piero Mortini: “Stiamo conducendo un protocollo di ricerca clinica avanzata, coordinato dal mio collaboratore, dottor Luigi Albano, al termine del quale questo intervento potrebbe entrare nella pratica clinica corrente, offrendo una soluzione terapeutica ai pazienti con lesioni midollari. Il prossimo passo sarà trattare anche lesioni del midollo spinale determinate da malattie neurodegenerative, come la sclerosi multipla, nei pazienti che verranno reclutati dall’Unità di Neurologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, diretta dal professor Massimo Filippi”.

Questo protocollo è parte di un programma di ricerca avanzata che Università Vita-Salute San Raffaele e IRCCS Ospedale San Raffaele hanno attivato per sviluppare terapie innovative che si avvalgono di un’interfaccia tra dispositivi elettronici e sistema nervoso centrale, per supportarne le deficienze funzionali.

Di Valentina Colombo.

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