L’Authority per le telecomunicazioni ha imposto un tetto ai costi per i messaggi testuali via cellulare, fissando in 11 centesimi più iva (come da indicazioni dell’Unione europea) il limite massimo per gli operatori. A diffondere la notizia è stata una nota della stessa organizzazione di vigilanza , dove si legge che i clienti, a partire dal prossimo gennaio, potranno anche richiedere la tarriffazione al secondo per le chiamate. Le associazioni di consumatori non sono soddisfatte dalla decisione dell’Agcom. Il Codacons contesta il provvedimento: “ Si tratta di un regalo per gli operatori telefonici e di un danno per gli utenti italiani – afferma il presidente Carlo Rienzi in una nota – e a confermarlo sono i numeri: in Europa inviare un sms costa mediamente 7,5 centesimi. Addirittura in Danimarca l’invio di un messaggino da cellulare costa appena 3 centesimi di euro. Il prezzo massimo di 13,2 cent in Italia non rappresenta affatto una vittoria per i consumatori, ma al contrario una sonora sconfitta ”. Il Codacons annuncia ricorso al Tar: “ L’Autorita’ per le comunicazioni – spiaga ancora Rienzi – avrebbe dovuto battersi per far scendere le tariffe degli sms, fissando un prezzo massimo non superiore ai 7-8 centesimi. E’ evidente che un provvedimento di questo tipo non potra’ non essere impugnato al Tar Lazio”. Per l’Adoc, l’Agcom ha commsso una gaffe: “In Danimarca – dice Carlo Pileri – inviare un sms costa 3 centesimi, la media Ue e’ di 7,5 centesimi, la meta’ di quanto previsto in Italia. E’ piu’ conveniente mandare un messaggio da Roma a Helsinki che da Roma a Ostia, e’ assurdo. L’Agcom deve rivedere decisioni e abbassare assolutamente il tetto a meno di 10 centesimi, deve essere inferiore al roaming europeo. E’ stato fatto un inspiegabile regalo agli operatori italiani. Soprattutto in considerazione del fatto che per loro l’sms e’ una tecnologia a costo zero”
Agcom: tetto per gli sms a 11 centesimi

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