Possibile ma sempre più lontano il faccia a faccia televisivo tra i leader dei partiti che si presenteranno alle prossime elezioni politiche , il 24 e 25 febbraio. Pierluigi Bersani ha ribadito di essere bendisposto al confronto in tv, purché vi partecipino tutti, mentre Silvio Berlusconi si limita a far sapere di escludere ogni alternativa a un vis a vis con il solo leader del Pd. Le posizioni sembrano sinora inconciliabili, anche sul tipo di trasmissione destinato ospitare l’evento . Il faccia a faccia molto probabilmente non si faraà: il 22 febbraio, a chiusura dell’intera campagna elettorale, si terranno invece tre conferenze stampa dei capi coalizione (Berlusconi, Bersani e Monti), accorpate poi in un unico format trasmesso da Rai 2. “Ritengo che i contendenti abbiano un loro diritto e quindi ho sempre detto o tutti o nessuno – afferma Bersani -. Le tre conferenze stampa se vanno bene agli altri sono ok anche per me, ma alla prima obiezione degli altri il Pd non ci sta: siamo democratici e non saprei come rispondere” . Berlusconi ha definito “un teatrino” l’ipotesi di un conciliabolo a sei (esteso quindi a Ingroia, Grillo e Giannino). Anche sulla conferenza stampa unificata, però, piovono critiche bipartisan : Lega Nord e Idv hanno sollevato un problema di par condicio alla Commissione di vigilanza della Rai. Al voto mancano ancora tre settimane, il dibattito su programmi ed esposizione mediatica è solo a metà strada.
Berlusconi e Bersani, il duello tv s’allontana
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