Si alza il sipario sull’edizione 2013 di Buchmesse , la più importante fiera mondiale del libro, che fino al 13 ottobre anima Francoforte. Carta e digitale, modelli di business in rapida evoluzione e quanto mai incerti: eppure l’opera letteraria al centro di tutto. Quest’anno il Paese ospite è il Brasile , emergente a livello economico e politico, quanto mai prolifico quanto a letteratura. In Germania, il Paese sudamericano presenta 260 nuove pubblicazioni e 90 autori, con un bagaglio di storia, esperienze e contrasti decisamente ricco. I numeri della rassegna, anche se per la prima volta in lieve calo, sono impressionanti: 7.100 espositori da oltre 100 paesi, 3mila appuntamenti tra presentazioni, laboratori, tavole rotonde, 1.500 autori invitati. Oltre 300mila i visitatori previsti. Diversi gli argomenti cardine della 65esima edizione di Buchmesse: sul piatto ci sono i temi della digitalizzazione dell’offerta, con l’e-book che continua a guadagnare fette di mercato, il self-publishing , che erode il potere ma anche il ruolo culturale delle case editrici, lo sviluppo delle startup editoriali , che coinvolgono il pubblico in maniera innovativa, su piattaforme mobili. Come ogni anno, la presenza italiana è folta : 220 editori e un acceso dibatti sullo stato di salute dell’industria del libro nel nostro Paese, con la presentazione del rapporto annuale dell’Aie, che già anticipa una tendenza importante: i librai puntano sempre più su autori autoctoni, mentre calano le traduzioni: nel 1995 costituivano il 25% dei volumi, nel 2012 si è scesi al 20%. per promuoverli poi, si va a Francoforte.
Buchmesse, a Francoforte si ritrova il libro

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