Il governo si dice pronto a un impegno finanziario per realizzare la struttura in Sardegna. Pronta anche la “diplomazia scientifica”.
“Il Governo italiano è pronto a sostenere l’impegno finanziario per ospitare nel nostro Paese Einstein Telescope, la grande infrastruttura internazionale per lo studio delle onde gravitazionali che l’Italia si è candidata a realizzare in Sardegna, nell’area di Sos Enattos, a Lula”: così il ministero per l’Università e la Ricerca e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, in una lettera indirizzata ad Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che coordina la candidatura italiana.
A Palazzo Chigi sarebbero pronti a stanziare circa 950 milioni di euro complessivi, a copertura del periodo previsto per la costruzione dell’impianto, dal 2026 al 2035. Con i fondi previsti si intende coprire sia la realizzazione, sia l’acquisto di beni, materiali e tecnologie, in considerazione dell’impatto positivo che l’operazione dovrebbe riflettere sulla territorio interessato, sia in termini di occupazione che di indotto
L’impegno dell’Italia appare decisamente serio, tanto che per ottenere l’assegnazione europea si potrebbe addirittura “calare il Nobel”. Secondo il Mur, sarebbe infatti pronto un piano di ‘diplomazia scientifica’ che intende schierare gli assi delle università e della e ricerca, a partire da Giorgio Parisi: a loro il compito di spiegare in maniera efficace, a livello europeo, la qualità della proposta italiana: “la più solida”, secondo Zoccoli, per realizzare l’osservatorio internazionale di terza generazione che rappresenterà l’avanguardia assoluta nella ricerca fisica e astronomica.