Per la prima volta da oltre un mese Julie Gayet ricompare in pubblico . L’attrice, al centro dei pettegolezzi su una liaison con François Hollande, è arrivata al teatro Châtelet per la cerimonia dei César, gli Oscar del cinema francese. Gayet è stata nominata come miglior attrice non protagonista nel film Quai d’Orsay di Bertrand Tavernier in cui interpreta una consigliera diplomatica molto scaltra. Ha gareggiato a distanza con Marisa Bruni Tedeschi, candidata nella stessa categoria per Un castello in Italia della figlia Valeria Bruni Tedeschi. La regista italiana non era presente, il film infatti non aveva altre candidature. Alla fine né Gayet né Bruni Tedeschi hanno vinto il premio andato invece alla giovane Adèle Haenel per il film Suzanne . Una cerimonia in cui ha trionfato il film Tutto sua madre di Guillaume Gallienne, che ha vinto ben cinque premi: miglior film, opera prima, montaggio, adattamento, attore protagonista. Roman Polanski ha ricevuto il César alla regia per La Venere in Pelliccia . Delusione invece per La vita di Adèle di Abdelatif Kechiche, l’altro film che ha segnato l’anno scorso e vinto la Palma d’Ora al Festival di Cannes. Una delle due protagoniste, Adéle Exarchopoulos, ha vinto il César come miglior promessa femminile. Nella categoria per il film straniero, in cui concorreva anche La Grande bellezza di Paolo Sorrentino, è stato premiato Alabama Monroe del regista belga Felix Van Groeningen. L’ospite d’onore della serata è stata Scarlett Johansson che ha ricevuto un César alla carriera dalle mani di Quentin Tarantino.
Cesar, niente premi per Sorrentino

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