Grandi manovre nell’editoria statunitense. Bill Gates e Rupert Murdoch si preparano a cambiare la geografia dei media. E ci sono interessanti intrecci. Forse è solo una speculazione di borsa. A dare la notizia dell’interesse di Bill Gates per Yahoo nella strategia di combattere Google, è stato il New York Post di Rupert Murdoch. Il Wall Street Journal invece, gruppo a cui Murdoch sta tentando la scalata, sostiene che i negoziati sarebbero non recenti e a un punto fermo. L’ipotetica acquisizione di Yahoo ha un valore di circa 50 miliardi di dollari e punta a una raccolta pubblicitaria online capace di fare concorrenza a Google. L’indiscrezione dei colloqui, rilanciata forse con malizia dal New York Post, ha mandato in orbita i titoli Yahoo (+18,84% a 33,49 dollari), sulle attese di nozze miliardarie officiate dall’advisor Goldman Sachs, mentre le azioni Microsoft segnano il passo (-1,68% a 30,45 dollari) e quelle di Google cedono lo 0,16%, a 472,48 dollari. Forse non è nemmeno un caso che a mercati chiusi sia poi trapelata la notizia secondo cui le trattative tra Microsoft e Yahoo per una eventuale fusione sono a uno stop . In particolare, Microsoft e Yahoo avevano discusso l’ipotesi di accordo di fusione o alleanza nei mesi scorsi, senza raggiungere alcun accordo, come era già successo lo scorso anno. Secondo il Post, Micorsoft in base allo schema tracciato vede nell’alleanza con Yahoo la soluzione per arginare l’avanzata di Google. Nei giorni scorsi Google si è aggiudicata per 3,1 miliardi la società di inserzioni pubblicitarie sul web, DoubleClick, battendo sul filo di lana il gruppo di Bill Gates. Questa operazione, combinata al sorpasso storico di contatti di tutti i siti Google (grazie all’ingresso nel gruppo di YouTube) a danno di Microsoft nonché al sorpasso sul valore del brand (66,4 contro 54,9 miliardi), ha creato ulteriore pressione sui vertici della compagnia di Redmond al punto da guardare alla riapertura del dossier Yahoo. L’ipotesi di fusione non è nuova visto che già un anno fa c’era stato un approccio per verificare almeno possibili alleanze strategiche. Un rapporto di Merrill Lynch dello scorso giugno suggeriva apertamente le nozze, rilevando il fatto che “Microsoft è arrivata tardi a Internet dovendo sostenere ingenti investimenti che metteranno sotto pressione i titoli e il management quanto alla effettiva capacità di competere con i leader del web”, Google in testa. Se dovesse arrivare a buon fine l’operazione darebbe vita a un colosso da 350 miliardi di dollari di capitalizzazione di Borsa (Microsoft ora sfiora i 300 miliardi) , contro i 147 di Mountain View, ma la vera partita è sul fronte della raccolta pubblicitaria online: Microsoft-Yahoo hanno un aggregato 2006 di 6,85 miliardi contro i 7,3 miliardi dei rivali. Un’ottima base di partenza, perché combinando i portali Msn e Yahoo, i margini di crescita sarebbero notevoli drenando risorse a Google, mettendo a fattore comune le quote di ricerche sul web che negli Usa sarebbe del 38-40% contro il 47-49% dei rivali.
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