Documenti riservati che svelano come la polizia acceda a informazioni sugli utenti di Facebook o di altre aziende, da Microsoft, Aol e Yahoo! . È il tesoretto di Cryptome , sito concorrente di Wikileaks che in 15 anni ha raccolto una miniera di file, tra cui ora compaiono trentatré documenti sui metodi usati dalle forze dell’ordine in casi di emergenza. Il sito, creato nel 1996 dall’architetto John Young, svela per quanto tempo i dati rimangono sui server delle aziende . Attacco alla privacy o spionaggio, fatto sta che Cryptome ha avuto accesso a questi manuali e ha svelato modalità e tempi delle operazioni di polizia sul web. Per avere alcuni dati infatti le forze dell’ordine hanno bisogno di un mandato, ma in casi di estrema necessità possono avvalersi dei manuali stilati per loro dalle stesse aziende, riducendo così i tempi. Facebook, per esempio, mostra tutti i passaggi per ottenere i dati, dall’e-mail al cellulare, la data della creazione dell’account e gli ultimi accessi, oltre ai log con gli ip. Cryptome va più a fondo e svela come recuperare le conversazioni in chat con Yahoo! , anche se cancellate dall’utente, come entrare in un iPhone e avere accesso a sms , foto e numeri anche già cancellati.
Cryptome, la Polizia controlla i social

Guarda anche: