La National security agency americana ha foraggiato con centinaia di milioni di dollari Bullrun , programma attraverso cui Stati Uniti e Gran Bretagna sono riusciti a scardinare i sistemi criptati di conti bancari, servizi medici e e-mail. Secondo quanto rivelato da The Guardian e The New York Times sulla base dei 50mila documenti forniti loro dall’ex dipendente Cia Edward Snowden, l’intelligence dei due Paesi avrebbe spiato non solo linee telefoniche e movimenti online di milioni di persone, ma avrebbe anche violato account di istituti di credito. Stando ai file, la capacità di decriptare dati della Nsa è nota solo a un numero limitato di analisti di alto rango della cosiddetta Five Eyes, ovvero agli Stati collaboratori Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda. Gli strumenti usati per violare la privacy sono molteplici: dall’informatica più avanzata sino alle ordinanze dei tribunali. Non mancano le collaborazioni con i colossi internet, come Microsoft, Google e Facebook. L’agenzia statunitense avrebbe voluto mantenere il segreto sulla sua capacità di decriptare file e contenuti digitali, per non permettere ad aziende e Paesi nemici di rivedere i propri codici, oltre che per non suscitare l’indignazione dell’opinione pubblica. Secondo i dati in possesso dei quotidiani, la Nsa lavora alla decriptazione dal 2000 e ha investito nel programma diversi miliardi di dollari.
Datagate, miliardi per le spie globali

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