28 Marzo 2025 | Attualità, Economia

Dazi USA, per l’Italia un conto da dieci miliardi sull’export

Auto, meccanica, moda, agroalimentare e farmaceutica: sono questi i settori del Made in Italy che pagheranno il conto più salato dei nuovi dazi fino al 25% annunciati dal presidente americano Donald Trump.

I dazi statunitensi già annunciati saranno un colpo durissimo per il tessuto industriale italiani che rischia di subire pesanti ripercussioni su produzione, occupazione ed investimenti. Secondo le stime di Intesa Sanpaolo l’impatto sarà di 9,6 miliardi di euro.

Il comparto automotive sarà uno dei più penalizzati, con dazi del 25% su auto e componenti che nel 2024 hanno totalizzato vendite per 11,1 miliardi di dollari negli Usa.

Il settore della meccanica ha sfiorato i 12,4 miliardi di export nel 2024. “L’industria USA non può fare a meno delle nostre macchine, ma dazi del 20-25% avrebbero un impatto molto pesante”, avverte Bruno Bettelli, presidente di Federmacchine.

Anche la moda, con un interscambio Italia-USA di oltre 4,5 miliardi nel 2024,  potrebbe essere gravata da tariffe del 20-25%.

L’agroalimentare italiano ha esportato 7,8 miliardi di prodotti Oltreoceano. Qui si profilano dazi del 25% su una vasta gamma di eccellenze, dal Parmigiano ai salumi, e addirittura del 200% sui vini. “Un disastro annunciato”, secondo Coldiretti, che quantifica in quasi 1 miliardo i maggiori costi per l’intera filiera.

Anche il pharma sembra che sarà colpito: con 10 miliardi di farmaci e vaccini venduti nel 2024, l’Italia è uno dei principali fornitori degli USA. Dazi al 25% si tradurrebbero in 2,5 miliardi di extra-costi, avverte Farmindustria, con ricadute pesanti su investimenti in ricerca e sviluppo.

Questa la fotografia dei principali comparti italiani minacciati dai dazi di Trump:

Settore

Export 2024 (mld $)

Possibili dazi

Auto e componenti

11,1

25%

Macchinari industriali

12,4

20-25%

Moda

4,5

20-25%

Agroalimentare

7,8

25-200% (vini)

Farmaceutica

10,0

25%

 

Gli imprenditori italiani chiedono una risposta unitaria a livello europeo e l’avvio immediato di negoziati con Washington come UE per scongiurare una guerra commerciale dagli esiti devastanti. Il tempo stringe e la posta in gioco è altissima: l’intera filiera del Made in Italy, dall’industria all’artigianato, rischia di pagare un prezzo salatissimo alla politica protezionistica di Trump.

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