“Il Corriere ha molti azionisti, ma non ha un editore” . Così Ferruccio De Bortoli, direttore del quotidiano di Rcs, spiega la situazione del giornale più celebre d’Italia, negli ultimi mesi in balia delle lotte intestine alla società che lo pubblica, tra crisi economica e polemiche tra i soci. Secondo il giornalista, intervistato da Il Foglio sulle vicende riguardanti il Corriere della Sera, la proprietà del quotidiano di Via Solferino “è come il Consiglio dell’Onu” , anche per l’assenza di una figura forte cui fare riferimento, un editore vero, come Gianni Agnelli “che era innamorato dell’oggetto di carta, che telefonava ai giornalisti, leggeva tutto, si complimentava”. Chi attualmente gestisce la pubblicazione dei grandi giornali, secondo De Bortoli, vuole solo “esercitare potere” e “delle notizie se ne fregano” . Ci si augura, insomma, un ritorno alla deontologia e all’amore per una professione, quella del giornalismo, minata nella credibilità da anni di ingerenze politiche e nei modi dall’avvento delle tecnologie digitali. I problemi, però, partono dalla testa, da chi i quotidiani li fa .
De Bortoli: il Corriere ha soci, non editori

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