Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

6 Maggio 2008 | Attualità

Europa 7, davanti avvocatura di stato chiede 3 miliardi

Si è concluso oggi il dibattimento del Consiglio di Stato sulla vicenda Europa 7  l’emittente televisiva che chiede dallo Stato l’assegnazione di frequenze tv o in subordine il pagamento di 3 miliardi di danni, perché assegnataria nel ’99 di una delle concessioni nazionali. La sentenza arriverà prima dell’estate. L’avvocatura dello Stato ha ribadito la sua posizione contraria a tutte le richieste avanzate da Europa 7: la richiesta di assegnazione delle frequenze e quella del risarcimento danni da parte dello Stato. “La nostra posizione è quella di difesa della pubblica amministrazione da un danno erariale – ha spiegato l’avvocato dello Stato, Maurizio Di Carlo, al termine dell’udienza – la nostra è una difesa tecnica che è stata coerente durante tutto il procedimento e tendente, appunto, ad evitare danni per le casse dello Stato”. L’avvocato afferma di “non avere notizie” di una lettera del ministero delle Comunicazioni, inviata a metà aprile, con la quale il dicastero dava indicazioni sul comportamento che l’avvocatura avrebbe dovuto tenere davanti al Consiglio di Stato. “Questo tipo di lettere – ha detto Di Carlo – non arrivano agli avvocati titolari delle singole cause, ma all’ufficio dell’avvocato generale dello Stato. Io non ho avuto notizie di un tale documento”. Il ministero delle Comunicazioni aveva reso noto con una nota questa mattina di aver scritto all’avvocatura generale dello Stato di non contrastare i diritti di Europa 7.

Guarda anche:

pear-treno-unsplash

In mostra 120 anni di Ferrovie dello Stato

In mostra a Palazzo Venezia uno degli asset del trasporto nazionale, tra documenti, immagini e opere d’arte Palazzo Venezia diventa la stazione di partenza di un viaggio affascinante nella memoria...
mina-rad-lavoratore-unsplash

In Italia si lavora meno ma si va in pensione più tardi

L’età per la pensione di vecchiaia arriverà a 70 anni nel 2067, ma al momento la nostra vita lavorativa è tra le più brevi d'Europa In Italia si lavora meno che nel resto d’Europa, ma si va in...

L’Italia sui giornali del mondo: 13 e 14 novembre 2025

Meloni ribadisce determinazione su accordo migranti Albania nonostante opposizioni giudiziarie La Premier italiana Giorgia Meloni ha ribadito il 13 novembre la determinazione del suo governo a...