A tavola, sul divano la sera, in cucina e poco prima di andare a dormire: gli adulti made in Usa non riescono a distogliere l’attenzione dai loro dispositivi mobili , cellulari o tablet che siano, e a farne le spese sono ineluttabilmente i loro figli, messi all’angolo da app, videogame, news online e chat assortite. Mentre i bambini vagano per casa (o nei locali pubblici) abbandonati a loro stessi, i genitori si arrabattano tra e-mail e WhatsApp , come constatato da uno studio pubblicato dalla rivista Pediatrics, istituzione tra i magazine statunitensi dedicati allo studio dell’infanzia. La ricerca è stata svolta nel distretto di Boston, area in cui i responsabili del Medical Center hanno monitorato quindici fast food e i comportamenti di 55 gruppi famigliari negli orari dei pasti. Nel 75% dei casi, gli adulti pranzano o cenano consultando smartphone e tablet, evitando di dialogare con i bambini e distraendosi con sms e affini . Il 33% dei genitori utilizzano i dispositivi mobili lungo tutta la durata del pasto, ignorando i comportamenti dei figli. E se le tecnologie spesso hanno un impatto positivo nelle relazioni intrafamiliari, offrendo giochi e applicazioni da condividere tra adulti e bambini, a tavola compromettono ogni scambio cognitivo ed emotivo tra genitori e figli. I primi non si curano dei secondi, che si sentono esclusi e si immobilizzano emotivamente, riducendo al minimo gli scambi con i famigliari e la possibilità di riconoscersi (e definirsi) tramite la normale interazione visiva e linguistica con gli adulti. Inoltre, la distrazione costante dei più grandi impedisce di vagliare cosa e come mangiano i più piccoli . Per tutti questio motivi, l’indagine ha portato allo sviluppo della American Academy of Pediatrics, organismo che curerà un vademecum per suggerire ai genitori un uso adeguato di smartphone e tablet quando sono in compagnia dei figli. La tecnologia intelligenti, usata male, fa diventare un po’ più stupidi.
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