Da Neri Marcorè a Elio Germano, da Claudio Santamaria a Vinicio Marchioni. Alla Camera dei deputati attori di grido in veste di soci fondatori della cooperativa Artisti 7607, associazione che si propone come alternativa all’Imaie , l’ente che da sempre gestisce i diritti da pagare agli interpreti. Non si tratta di diritti autoriali, ma diritti legati all’immagine che gli attori hanno in film, cortometraggi e pellicole. Dopo anni travagliati, ” l’Imaie è stato dichiarato incompetente e inadempiente alle sue funzioni – affermano gli artisti presenti in conferenza – e nel 2010 è stato addirittura chiuso, per poi essere riaperto, estinto per incapacità per non aver ripartito tra gli artisti oltre 130 milioni di euro accumulat i”. L’ennesima beffa che “ci ha convinti a prendere in mano i nostri stessi destini – spiega Marcorè – per stabilire criteri più trasparenti”, “e dare ad artisti e attori – gli fa eco Germano – la possibilità di vivere sulle loro gambe, senza doversi genuflettere per sopravvivere”. La cooperativa ” vuole invece proporre una valida alternativa a un modello inefficace che non ha funzionato , è una collecting fatta da artisti per gli artisti. La scelta di costituire una nostra cooperativa, grazie alla determinazione di oltre mille artisti, è un impegno di giustizia e responsabilità. Vogliamo contribuire a disegnare un futuro che liberi le risorse della nostra cultura”.
Gli attori italiani si uniscono in cooperativa

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