L’onda lunga del Datatgate ha toccato anche Google : la compagnia americana, scottata dalle infrazioni del suo sistema da parte della National security agency, che ha monitorato migliaia di utenti dei servizi di BigG, ha deciso di criptare automaticamente tutte le ricerche . Qualunque parola digitata in Google sarà nascosta , così da impedire una facile archiviazione da parte di terzi, per spiare le preferenze e tracciare la navigazione degli utenti. Nei prossimi mesi anche Microsoft e Yahoo! potrebbero applicare filtri simili e impedire così alle forze di intelligence (ma anche agli hacker) di spiare le proprie ricerche. La mossa di Google è la prima vera conseguenza pratica dello scandalo dello spionaggio governativo generalizzato , portato alla luce dai file trafugati da Edward Snowden, ex dipendente della Cia. I colossi del web, il cui sistema di sicurezza si è rivelato inesistente, hanno deciso di investire nel rafforzamento della privacy, consci del danno d’immagine subito e della possibile dispersione dell’utenza. D’ora in poi sarà più difficile accedere alle informazioni riguardanti gli internauti. O almeno così si spera.
Google, contro le spie ricerche criptate

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