Google spia le e-mail degli utenti per offrire agli inserzionisti pubblicità ancor più mirata . A confermare le indiscrezioni che circolavano da tempo è stata proprio la compagnia statunitense, che ha aggiornato i termini d’uso di Gmail specificando che “sistemi automatizzati analizzano i contenuti degli utenti (comprese le e-mail) per fornire servizi sempre più mirati come risultati di ricerca personalizzati, pubblicità su misura e rilevazione di malware e spam” . L’attività di scandaglio riguarda la posta inviata, ricevuta e conservata. Il motore di ricerca formalizza così la sua posizione, sostenendo comunque di non ledere la privacy degli internauti , poiché l’operazione di vaglio dei contenuti avviene attraverso un programma che agisce secondo procedimenti automatici e dunque rispetta l’anonimato degli iscritti, oltre a non fare uso dei dati raccolti al di fuori del sistema di Google. Il regolamento dei servizi di BigG, dopo essere stato modificato negli Stati Uniti nel corso delle ultime ore, verrà applicato gradualmente anche agli altri Paesi in cui la compagnia web è attiva . La legge italiana, è bene ricordarlo, prevede la necessità di un consenso esplicito al trattamento dei propri dati personali: qualora dovesse mancare la possibilità di negare l’assenso, il sistema del motore di ricerca sarebbe dunque irregolare e passibile di denuncia. L’Europa e i suoi Stati saranno il vero scoglio per le nuove norme di Google , che già si è scontrato con i regolamenti più rigidi del Vecchio Continente ed è stato multato (per 1 milione di euro) dall’Ue per le pratiche scorrette di Street View. Nel mirino anche YouTube, il cloud Drive e il social Plus.
Google legge le e-mail degli utenti. E non solo quelle

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