I pirati informatici cinesi tornano a spaventare il web . Dopo gli attacchi di inizio primavera, quando avevano violato i siti di importanti quotidiani, compagnie e istituzioni americane, nelle scorse ore sono tornati a infettare i sistemi statunitensi. A dirlo è Mandiant, azienda specializzata nella sicurezza informatica che lo scorso febbraio aveva stilato un rapporto sulle attività illegali online, accusando direttamente gli hacker asiatici, a suo dire al soldo del governo di Pechino, di numerosi intrusioni e furti d’identità. Il gruppo è tornato al lavoro, probabilmente da Shangai, più volte indicata come città di provenienza degli attacchi. The New York Times ha denunciato una nuova intrusione nei suoi server , mentre l’amministrazione Obama stan studiando una risposta politica alle disfunzioni, convinta che gli attacchi abbiano un costo reale e tangibile. Nuove leggi potrebbero rendere la rete statunitense più sicura.
Hacker, dalla Cina con furore

Guarda anche: