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29 Luglio 2013 | Attualità

Hannibal, il mostro esisteva davvero

Impossibile dimenticare la scena finale del film Il silenzio degli innocenti , quella in cui il feroce Hannibal Lecter, dopo essere evaso, telefona all’agente Clarice Starling per informarla che avrà presto “ un vecchio amico per cena”, nel senso che il vecchio amico sarà la cena. La terrificante visione non era poi così fantastica. Thomas Harris , lo scrittore del romanzo da cui è stato tratto il film, ha  rivelato che dietro all’agghiacciante personaggio si nasconde una persona reale . L’autore, che fino a oggi non aveva mai voluto spiegare quali vicende avessero ispirato la sua storia, ha raccontato di aver incontrato il diabolico dottore negli anni ’60 in una prigione in Messico. All’epoca Harris era un giovane reporter in visita al carcere Nuevo Leon State di Monterrey per intervistare Dykes Askew Simmons, condannato a morte per avere ucciso tre persone. Parlando con il prigioniero, lo scrittore viene a sapere che un anno prima un certo dottor Salazar gli aveva salvato la vita, curandogli le ferite riportate in una sparatoria al termine di una tentata fuga dal carcere. Harris chiede di conoscere il dottore. L’incontro avviene quasi subito, ma la guardia che glielo presenta omette un piccolo dettaglio e cioè non gli racconta nulla del suo violento passato. Il colloquio con il dottore, nel giro di breve, si trasforma in uno di quei serrati, incalzanti faccia a faccia che, nella versione cinematografica, sono valsi l’Oscar ad Anthony Hopkins, nel ruolo di Hannibal. Lo scrittore ha dichiarato, infatti, di aver capito che la conversazione stava prendendo una strana piega, quando il dottore ha cominciato a soffermarsi su particolari raccapriccianti, come l’aspetto sfigurato di Simmons, le ferite, la natura del suo tormento, arrivando anche a descrivergli le sue vittime. Ma è solo dopo aver lasciato l’ufficio di Salazar che Harris scopre il suo oscuro passato: il dottore era un assassino. “ Mi sono ispirato a lui ” ha detto Harris “ mi ha affascinato quella sua capacità di capire le menti criminali” . Nasceva così Hannibal.

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