L’industria americana dell’informazione, in questi anni difficili, ha investito spesso nelle edizioni digitali (dopo averle a lungo osteggiate), sperando che gli introiti derivati dalla pubblicità online lievitassero di pari passo con la crescita dei lettori web. Presunzione che si sta sgretolando, considerato che negli ultimi dodici mesi, il giro d’affari dell’adv online sui quotidiani statunitensi è cresciuto solamente dell’1%. La stasi del mercato prosegue dall’inizio del 2011. I dati resi pubblici dalla Newspapers Association of America non lasciano spazio a sorrisi e anzi preoccupano gli addetti ai lavori, in un periodo in cui la crisi dell’informazione cartacea è incancrenita e molte testate stanno pensando di limitarsi alla produzione di notizie per internet. Anche la strategia delle notizie a pagamento, a parte rare eccezioni, sembra non fruttare più di tanto: ammesso di avere un numero sufficiente di lettori disposti ad abbonarsi per accedere al sito del proprio giornale, si perde comunque appeal per gli investitori pubblicitari, perché il numero degli accessi diminuisce. Soffrono anche i colossi come The New York Times , che tra gennaio e marzo 2012 hanno visto le entrate dell’area digitale ridursi del 2,3%, rispetto al 2011, a 48,5 milioni di dollari. Peggio ancora ha fatto The Washington Post , con entrate digitali in discesa del 7%, a 24,2 milioni. E il contesto difficile dell’economia globale non permette di sperare in una ripresa in tempi brevi: molte testate medio-piccole rischiano di chiudere, mentre i grossi nomi ridurranno ulteriormente organico, budget e – forse – qualità
I giornali Usa temono il declino dell’adv web

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