Dopo anni di preoccupazioni per il calo delle donazioni, in particolare tra le nuove generazioni, in Italia si registra un’inversione di tendenza: i giovani stanno tornando a donare sangue. Un segnale di speranza e responsabilità che arriva in un momento cruciale per il sistema sanitario nazionale, sempre più impegnato a garantire l’autosufficienza trasfusionale e la sicurezza delle cure per tutti i cittadini.
Secondo i dati diffusi dal Centro Nazionale Sangue, nel 2024 la raccolta di sangue ha visto un incremento significativo grazie soprattutto al contributo dei donatori under 35. Questa crescita ha permesso di mantenere l’autonomia trasfusionale del Paese, elemento fondamentale per assicurare trasfusioni tempestive e sicure in caso di emergenze, interventi chirurgici, terapie oncologiche e per le patologie croniche che richiedono sangue ed emocomponenti.
Chi sono i nuovi donatori: giovani e donne in aumento
L’identikit aggiornato del donatore italiano conferma il ruolo centrale delle nuove generazioni: nel 2024, i donatori tra i 18 e i 45 anni rappresentano il 50,7% del totale, con un incremento di oltre 7.000 unità rispetto all’anno precedente. Particolarmente significativo è il dato relativo agli under 25, che hanno superato quota 75.000 nuovi donatori, segnando un aumento del 5% rispetto al 2023. Anche la presenza femminile è in crescita: le nuove donatrici sono state 127.000, con un incremento dell’1,1% rispetto all’anno precedente. Questi numeri testimoniano un ricambio generazionale e una maggiore partecipazione delle donne, elementi fondamentali per la sostenibilità futura del sistema trasfusionale nazionale.
Aumentano le campagne di sensibilizzazione sulle donazioni
Il ritorno dei giovani alla donazione non è casuale. Negli ultimi anni, associazioni di volontariato, istituzioni e il Ministero della Salute hanno intensificato campagne di sensibilizzazione, puntando sulla solidarietà, sull’impatto sociale del gesto e su una comunicazione più vicina ai valori e al linguaggio delle nuove generazioni. L’appello alla responsabilità collettiva, unito alla consapevolezza dell’importanza di un gesto semplice ma vitale, sembra aver fatto breccia tra i ragazzi.
di Serena Campione