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24 Settembre 2021 | Attualità

I referendum si moltiplicano in Italia grazie alla firma digitale

I referendum con raccolta delle forma digitali in Italia sono tema di dibattito. Un decreto collegato all’emergenza Covid ha reso più facile raccogliere le firme introducendo quella digitale. Il referendum sulla cannabis ha raccolto circa di 500 mila firme in una settimana. La proposta sull’eutanasia legale più di 750 mila e quello sulla riforma della giustizia circa al mezzo milione. Negli ultimi giorni anche una raccolta di adesioni per abolire l’obbligo del green pass.

I referendum: cannabis, eutanasia

Le ultime settimane vedono al centro del dibattito pubblico i referendum per i quali è possibile firmare anche digitalmente. Una novità dell’ultimo periodo, introdotta da un emendamento del decreto semplificazioni. A metà settembre la proposta sulla legalizzazione della cannabis ha raggiunto circa 500 mila firme e più. Si tratta del minimo necessario previsto dalla Costituzione italiana per indire un referendum. Se dovesse passare i controlli della Corte di Cassazione e le valutazioni della Corte Costituzionale, il voto si inserirà in agenda per la prossima primavera. Si propone di depenalizzare la coltivazione della cannabis e di eliminare la sanzione della sospensione della patente di guida. Anche per quanto riguarda la legalizzazione dell’eutanasia è stata ampiamente superata la soglia minima di 500 mila firme. La campagna iniziata il primo luglio si concluderà a fine settembre. La proposta riguarda un parte dell’art. 579 del codice penale, quello che punisce l’assistenza al suicidio. In questo modo sarebbe permessa l’eutanasia attiva, che avviene quando il medico somministra il farmaco necessario a morire, e che al momento è illegale in Italia. In un Paese di impronta cattolica questa decisione risulta essere piuttosto sensibile. 

Giustizia e no Green Pass

La riforma della Giustizia prevede sei quesiti: l’abolizione del decreto Severino sulle limitazioni per le cariche pubbliche dei condannati, limiti agli abusi della custodia cautelare, la separazione delle carriere dei magistrati sulla base della distinzione tra funzionari giudicanti e requirenti, l’equa valutazione dei magistrati, la responsabilità diretta dei magistrati e la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura. Si inserisce tra i quesiti referendari la raccolta di adesioni affinché venga abolito l’obbligo di green pass. Definito dagli organizzatori come un palese atto discriminatorio. Nei prossimi giorni vedremo se avrà lo stesso successo dei precedenti.

I Costituzionalisti in allarme: firma digitale insidiosa

Secondo alcuni Costituzionalisti la firma digitale potrebbe essere uno strumento insidioso. Sandro Staiano, direttore del dipartimento di Giurisprudenza della Federico II di Napoli dice: “Si sta verificando un eccessivo ricorso anche su temi sensibili a uno strumento troppo radicale perché tenta di trovare una soluzione semplice a temi complessi”. Si inserisce nel dibattito anche Francesco Clementi, costituzionalista e docente di Diritto Pubblico Comparato all’università di Perugia. “Mentre con le firme normali, il preliminare controllo di legalità affidato alla Cassazione richiede dei tempi tecnici, con la novità delle firme digitali si certifica in pochissimo tempo perché i dati digitali sono per forza corretti. Quindi, se non si anticipa il controllo di ammissibilità, ci saranno tempi morti e risposte tardive.”

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