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7 Maggio 2023 | Ambiente, Attualità

In Italia si mangia sempre meno frutta e verdura

Cambiamento climatico e caro prezzi hanno tagliato gli acquisti di frutta e verdura, crollati del 9% in quantità rispetto al 2022, ai minimi da inizio secolo. E insieme ai consumi si tagliano gli alberi.

Una mela al giorno?

Anche se sono parte integrante e fondamentale della dieta mediterranea, frutta e verdura compaiono sempre meno sulle tavole italiane. Lo dice un’analisi di Coldiretti svolta sui dati Cso Italy. Gli italiani hanno tolto dalla loro alimentazione il 17% di pere, l’11% di arance e uva da tavola, l’8% di pesche, nettarine e kiwi e il 5% di mele. Ancora peggio va agli ortaggi: -24% di asparagi e -20% di radicchi acquistati. Il risultato è che con 5,5 miliardi di chili nel 2022 il consumo di frutta e verdura degli italiani è risultato di 500 milioni di chili inferiore (un tempo avremmo detto 500mila tonnellate) a quello dell’anno precedente con preoccupanti effetti sulla salute dei cittadini. A livello generale le mele restano il frutto nazionale più consumato, al secondo posto ci sono le arance, mentre sul podio salgono anche le clementine. Tra gli ortaggi patate, pomodori e carote guidano la classifica.

Meno porzioni consumate

Nel 2022 è scesa al 16,8% la quota di popolazione sopra i 3 anni che ha consumato giornalmente almeno 4 porzioni di frutta e/o verdura: nel periodo 2015-2018 tale indicatore raggiungeva quasi il 20% secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del rapporto sul benessere dell’Istat. Così, il consumo individuale è sceso sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare in più volte al giorno, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana: siamo intorno ai 250 grammi di consumo medio pro capite, se si considera che a consumare meno frutta e verdura sono soprattutto i bambini e gli adolescenti, con quantità che sono addirittura sotto la metà del fabbisogno giornaliero, aumentando così i rischi legati a obesità e diabete, in primis, e all’aumento esponenziale della spesa sanitaria.

Tolta quasi una pianta da frutto su cinque

A fare il paio con questi dati ci sono quelli sulle coltivazioni: quasi una pianta da frutto su cinque in Italia è “sparita” negli ultimi quindici anni. La scomparsa riguarda tutte le principali produzioni: pere, limoni, pesche, albicocche, uva da tavola, ciliegie, arance e clementine. La situazione si registra per le nettarine con la scomparsa di quasi la metà delle piante (-45%) come per l’uva da tavola (-43%), per le pere (-34%) ma è anche stata estirpata una pianta di pesco su tre (-33%). Un trend pericoloso anche dal punto di vista ambientale con degrado e all’abbandono che favorisce le alluvioni, le frane, il riscaldamento globale e l’inquinamento.

di Daniela Faggion

 

Sempre meno frutta e verdura in tavola in Italia

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