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16 Gennaio 2007 | Innovazione

In Marocco la satira è ancora tabù

Il tribunale di primo appello di Casablanca, in Marocco, ha condannato lunedì a tre anni senza attenuanti due giornalisti di un periodico indipendente marocchino che ha pubblicato, lo scorso dicembre, un dossier satirico sui segreti della vita sociale del paese africano. Il magazine in lingua araba ‘Nichane’ ha pubblicato il 9 dicembre un dossier intitolato ‘Come i marocchini si orientano nella religione, il sesso e la politica’. La satira prendeva di mira Maometto, il re Hassan II, gli islamisti alla ricerca di una sessualità disinibita. L’accusa ha inizialmente chiesto una pena da 3 a 5 anni e una multa da 895 a 8950 euro. Il settimanale vende 14mila copie a settimana ed è pubblicato dal 2006. In Marocco, nel 2006, molti giornalisti sono stati condannati per diffamazione a pene detentive e pecuniarie dopo aver fatto satira su politici stranieri o membri della famiglia reale marocchina.

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